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Molfetta, parte il centro sperimentale di mediazione per la giustizia riparativa

 
Redazione online

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Bari, causa pandemia stop a tutti i processi con testimoni

La giustizia riparativa prevede la possibilità di costruire percorsi di incontro tra gli autori di reato, le vittime e i componenti della comunità

Martedì 27 Febbraio 2024, 11:25

MOLFETTA  - «La criminalità minorile è fortemente in aumento e riuscire a trovare il modo di agganciare il minore e riportarlo in un contesto di vita serena e legale, aiuta sia la popolazione sia il contesto sociale in cui viviamo». Lo ha detto Raffaella De Luca, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bari a margine della presentazione del centro sperimentale di mediazione per la giustizia riparativa di Molfetta, nel Barese.

«Il centro di giustizia riparativa è importante per il territorio perché ci consente di lavorare sui minori nella fase di recupero, dopo la commissione di un delitto», ha continuato De Luca. «La giustizia riparativa, inserita ufficialmente dalla riforma Cartabia, prevede la possibilità laddove ce ne siano le condizioni, le garanzie e le tutele di costruire percorsi che portino all’incontro tra gli autori di reato, le vittime e i componenti della comunità alla ricerca di una modalità per gestire le conseguenze che sono derivate dal reato stesso», ha spiegato Ilaria De Vanna vicepresidente della cooperativa sociale Crisi di Bari.

«Questo è un meccanismo di civiltà giuridica che vogliamo in questa città», ha proseguito il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini evidenziando che «stiamo rivoluzionando i Servizi sociali che non possono essere più un servizio di chi aspetta il problema o il cittadino in ufficio, ma va loro incontro ponendo anche condizioni di prevenzione». Dal centro, ospitato nella sede del Comune in via Martiri di via Fani, «ci aspettiamo che venga utilizzato sia dalle autorità dei servizi della giustizia, sia dai cittadini affinché lo prendano come un’occasione per risolvere pacificamente alcune questioni importanti», ha concluso De Vanna.

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