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Città poco attente ai bisogni dei bambini: anche Bari nella lista nera di Save The Children

Città poco attente ai bisogni dei bambini: anche Bari nella lista nera di Save The Children

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

Città poco attente ai bisogni dei bambini: anche Bari nella lista nera di Save The Children

Sotto lo zoom di Save the Children è caduto anche sulla città di Bari, tra le 14 città metropolitane esaminate dall’inedito rapporto dell’Organizzazione che evidenzia le diseguaglianze economiche e educative

Martedì 31 Ottobre 2023, 06:12

BARI - Periferie urbane, quasi 3 milioni e 800 mila bambini e adolescenti tra 0 e 19 anni in Italia vivono nelle 14 città metropolitane e in maggior parte nei quartieri svantaggiati e privi di spazi, stimoli e opportunità per crescere. La fotografia incresciosa è stata scattata da Save the Children, una delle più grandi Organizzazioni internazionali che opera in 116 paesi per promuovere e tutelare i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Purtroppo in questa fotografia, sotto lo zoom di Save the Children è caduto anche sulla città di Bari, tra le 14 città metropolitane esaminate dall’inedito rapporto dell’Organizzazione che evidenzia le diseguaglianze economiche e educative, nelle aree dove maggiore è la presenza di bambini, bambine e adolescenti.

Il Municipio III, secondo i dati riportati da Save the Children, si caratterizza per una concentrazione più elevata, rispetto alla media di minori (20,1% della popolazione residente) ed allo stesso tempo ha la percentuale più alta di residenti con sola licenza media 62,5% (25 punti percentuali in più rispetto al Municipio II, il «meno svantaggiato») e di non occupati (49,5%, +10 pp rispetto al Municipio II).

Anche se le condizioni abitative inadeguate riguardano un numero significativo di minori in tutto il Paese (2 su 5 vivono in un’abitazione sovraffollata e tra le famiglie con almeno un figlio minore c’è chi vive in case danneggiate-9,2%, con umidità-13,7% o scarsa illuminazione-5,4%), tra i quasi 13 mila minori che sono senza casa o fissa dimora, 2 su 3 si concentrano nelle città metropolitane, dove si registra anche il 45% di tutti i provvedimenti di sfratto[3]. Dei 12.793 minori senza tetto o senza fissa dimora che vivono in Italia, 8.163 (il 63,8%) si trovano nelle città metropolitane: a Bari sono 308 quelli censiti.

Nelle città metropolitane italiane vivono circa 2 milioni e 600 mila studenti, ma le grandi città si distinguono in negativo anche rispetto alla scuola. In queste città la percentuale di edifici scolastici senza certificato di agibilità raggiunge il 70% (62,8% la media in Italia), e anche la presenza di uno spazio collettivo, mensa, palestra, aule tecniche o informatiche risulta inferiore alla media del Paese, già segnata da pesanti carenze: manca una palestra in 3 scuole su 5, uno spazio sociale comune in più di una su tre, e aule tecniche e informatiche sono un sogno per almeno la metà degli studenti minorenni di ogni ordine e grado. Mentre a livello nazionale il 42% delle scuole primarie è dotato di mensa, nelle aree metropolitane la percentuale scende al 39,5%. Bari è tra le città metropolitana con una percentuale di mense nelle scuole primarie (44,2%) leggermente sopra la media nazionale (42%).

In 8 città metropolitane, inoltre, l’accesso al tempo pieno nella scuola primaria è significativamente inferiore alla media nazionale pari al 38%. Tra queste c’è la città metropolitana di Bari, con solo il 17% delle classi che offre il tempo pieno. La classifica peggiora notevolmente per quanto riguarda la scuola secondaria di primo grado, dove Bari crolla al 2,6%, ben al di sotto della media nazionale (13,3%). Il peggior dato in Italia, a pari merito con la città metropolitana di Bologna.

La città metropolitana di Bari, però, si distingue per l’accesso e la mobilità per minori diversamente abili: qui il 55,7% delle scuole ha rampe di accesso (la media delle città metropolitane si ferma al 44,2%), il 68% è dotato di ascensore per il trasporto di persone con disabilità (contro il 55,1%), il 74% ha servizi igienici a norma (contro il 64,3%), il 79,5% ha scale a norma – quindi con montascale o rampe – (contro il 70,4%) e l’81,3% ha porte a norma (contro il 71,8%).

«Le periferie urbane oggi sono le vere città dei bambini perché è lì che vive la maggior parte di loro, ma spesso non offrono spazi, stimoli e opportunità adeguati alla crescita, alimentando invece isolamento e marginalità - spiega Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children - Nel nostro lavoro in questi contesti, ci troviamo spesso a dialogare con ragazze e ragazzi pieni di risorse e talento, che si sentono traditi dagli adulti, come se il degrado e la deprivazione fossero l’unica risposta di cui siamo capaci nei confronti dei loro bisogni».

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