Sabato 06 Settembre 2025 | 19:56

Annullate dal Ministero le sanzioni ai medici del policlinico di Bari

 
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Paziente suicida al Policlinico di Bari, indagati medici e direttore generale

Il primario del pronto soccorso Vito Procacci durante la pandemia

Il primario Procacci ringrazia Mattarella: «Dimostrata la sensibilità dovuta ad una autentica democrazia»

Lunedì 23 Ottobre 2023, 16:48

21:16

BARI - «Annullate le sanzioni a carico dei medici del Policlinico di Bari. A seguito della richiesta di un
approfondimento specifico sui fatti contestati all’Ispettorato nazionale del lavoro da parte del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, infatti, si è arrivati oggi pomeriggio alla revisione del provvedimento adottato». 

La notizia arriva da una nota del ministro Marina Calderone, che ha voluto, dopo aver dato la notizia «ringraziare tutti i medici e tutto il personale ospedaliero che durante la Pandemia, con abnegazione totale al proprio lavoro, hanno salvato migliaia di vite».

«In presenza di una segnalazione specifica - ha spiegato il ministro -  l’Ispettorato si è attivato d’ufficio a tutela dei diritti dei lavoratori. Ma lo sforzo straordinario e inedito a cui sono stati chiamati i medici in presenza di uno stato di necessità giustifica, oggi, la scelta di archiviare una vicenda legata ad un contesto emergenziale dal quale gli stessi medici hanno contribuito a farci uscire».

L’azione ispettiva - spiega il ministero - era stata avviata d’ufficio dall’Ispettorato territoriale del lavoro a seguito delle segnalazioni di un’associazione sindacale autonoma in ordine ai turni di lavoro eccessivi.

Al termine degli approfondimenti richiesti, l’Ispettorato territoriale del lavoro di Bari ha dunque disposto l'annullamento dei verbali di accertamento nell’esercizio del proprio potere di autotutela.
Preso atto della condizione di eccezionalità del periodo in cui venivano accertate le violazioni del diritto al riposo - dovuta allo stato emergenziale della Pandemia da Covid 19 - in base all’articolo 4 della legge n. 689/1981 è stata esclusa la responsabilità della violazione amministrativa accertata in quanto verificatasi in uno «stato di necessità» del Paese.

La soddisfazione è grande. «La sanzione nei nostri confronti, dopo essere stata sospesa, è stata definitivamente annullata», conferma  il primario del pronto soccorso del Policlinico di Bari, Vito Procacci.

Procacci era tra i tre medici che erano stati multati dall’ispettorato del lavoro per l’eccessivo numero di ore di straordinario durante l’emergenza Covid e i mancati riposi per il personale. «Ringrazio ancora di cuore tutti voi per il vostro inestimabile supporto - dice ora -  e rinnovo il mio ringraziamento al presidente della Repubblica e a tutte le istituzioni che hanno dimostrato la sensibilità dovuta in un’autentica democrazia». 

«Adesso - aggiunge - facciamo appello a questa stessa sensibilità perché finalmente si accendano i riflettori sulla drammatica situazione dei pronto soccorso e del sistema di emergenza-urgenza italiano, sia ospedaliero che territoriale. Ormai non c'è più tempo». «È necessaria - evidenzia - una grande azione istituzionale finalizzata ad un organico ripensamento del sistema e ad una valorizzazione concreta e fattiva degli operatori che all’interno di esso si impegnano ogni giorno, oltre le loro forze, per difendere il sacro diritto alla salute».

LE VIOLAZIONI - Erano quattro le violazioni contestate dall’ispettorato del lavoro ai tre primari del Policlinico di Bari e in solido al direttore generale, Giovanni Migliore. Lo si evinceva dal verbale unico di accertamento e notificazione che l’ispettorato ha recapitato a tre primari e al direttore generale dell’ospedale Barese comminando una multa complessiva di circa 37mila euro. Il verbale è datato 29 settembre 2023 ma il periodo preso in considerazione per valutare se fossero stati rispettati orari di lavoro, straordinari e riposi dei dipendenti in tre reparti del Policlinico è compreso tra il giugno del 2021 e il settembre del 2022, quindi quando era ancora in vigore lo stato di emergenza per la pandemia Covid.

La prima violazione contestata riguarda la durata del lavoro notturno che, come sottolineato nel verbale, non può superare le otto ore in media nell’arco di 24 ore.

La seconda violazione contestata riguarda, invece, la «durata massima dell’orario di lavoro», quindi gli straordinari: la durata massima «non può superare, per ogni periodo di sette giorni, le 48 ore, comprese le ore di lavoro straordinario», si legge.

La terza violazione e quarta violazione riguarda i riposi, quelli giornalieri e quelli settimanali: «Ogni lavoratore - si legge - ha diritto a 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore» e «il riposo giornaliero deve essere fruito in modo consecutivo». Per ogni dipendente che negli orari di lavoro è andato oltre le regole stabilite per legge è stata elevata una multa.

L’azione ispettiva - spiega il ministero - era stata avviata d’ufficio dall’Ispettorato territoriale del lavoro a seguito delle segnalazioni di un’associazione sindacale autonoma in ordine ai turni di lavoro eccessivi.
Al termine degli approfondimenti richiesti, l’Ispettorato territoriale del lavoro di Bari ha dunque disposto l'annullamento dei verbali di accertamento nell’esercizio del proprio potere di autotutela.

Preso atto della condizione di eccezionalità del periodo in cui venivano accertate le violazioni del diritto al riposo - dovuta allo stato emergenziale della Pandemia da Covid 19 - in base all’articolo 4 della legge n. 689/1981 è stata esclusa la responsabilità della violazione amministrativa accertata in quanto verificatasi in uno «stato di necessità» del Paese.

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