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«Se questa la chiamano estate...», nel Barese penalizzati dal brutto tempo

 
Rita Schena

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Rita Schena

«Se questa la chiamano estate...», nel Barese penalizzati dal brutto tempo

Aldo Mortellaro, Assobalneari: «Le presenze di turisti stranieri fanno la differenza»

Giovedì 08 Giugno 2023, 13:32

BARI - Il plaid ai piedi del letto è ancora lì. Che ci sono sere fresche durante le quali è ancora piacevole poterselo tirare per coprirsi un po'. E le magliette a maniche corte? Sì, il cambio di stagione negli armadi è stato completato, ma la manica più lunga continua ad occhieggiare, così come la giacca in cotone più pesante. In uno scenario del genere il costume da bagno è ancora nel cassetto. Ti salta fuori quando apri il tiretto, per cercare qualche altro indumento, magari lo tiri fuori per guardarlo, ma ancora non tutti hanno deciso di tenerlo a portata di mano.

«Il meteo è una di quelle variabili che per noi gestori di lidi sta pesando moltissimo – conferma Aldo Mortellaro, presidente Assobalneari Bari – e più del meteo sono le previsioni che ci penalizzano. E' inutile che ci nascondiamo: le spiagge sono ufficialmente aperte dal 2 giugno ma l'avvio come presenze è stentato. Basta una ipotesi di pioggia e gli stabilimenti restano vuoti. Poi invece non piove, ma intanto il danno è fatto».

Il problema è molto legato alla psicologia indotta dalla presenza delle nuvole. Il brutto tempo non invoglia ad organizzare una giornata al mare. «E tutto questo sta pesando sull'organizzazione complessiva di noi imprenditori – conferma Mortellaro -. Già il terribile maggio che abbiamo avuto ha allungato i tempi per i lavori, comprese le ordinanze e la pianificazione generale della stagione. L'ordinanza balneare regionale, ad esempio, è stata pubblicata il 24 aprile, l'incontro per “Mare sicuro” con la Capitaneria di porto di Molfetta si è tenuto il primo giugno. Di fatto siamo partiti, sì, ma i ritardi si sono accumulati. Un esempio? Nell'ambito della sicurezza da quest'anno abbiamo l'obbligo di dotarci di una barella spinale, dove poter sistemare un ferito. Non è un oggetto che si compra al supermercato, noi l'abbiamo dovuta ordinare e aspettare che arrivasse. Anche questo ha allungato i tempi per la messa in regola. Poi ci sono i problemi organizzativi. Il brutto tempo ha rallentato i lavori di ristrutturazione, non puoi certo intonacare se piove, o dipingere le capine. E infine nella prima settimana di giugno in genere la pianificazione delle prenotazioni grosso modo è già fatta, quest'anno ancora no. Ci sono i clienti di una vita che ancora non hanno confermato, contemporaneamente abbiamo molti nuovi clienti che si affacciano per capire le disponibilità e prenotare un periodo, questo significa che dovremo farci un giro di telefonate per capire le intenzioni di quanti sono da sempre nostri clienti, che ti chiedono sempre quell'ombrellone e non puoi escludere, e di conseguenza poter sistemare i nuovi. Una organizzazione che altri anni era già fatta da tempo. L'anno scorso ad esempio, il 2 maggio avevamo 30 gradi, abbiamo avuto una primavera splendida e questo ha velocizzato tutto».

Al netto del meteo variabile, l'avvio estivo comunque non sta andando male. Le prenotazioni ci sono. «Stiamo avendo richieste e la presenza di turisti stranieri si sente positivamente, certo. Basta che il sole faccia capolino e le persone vengono per una mattinata al mare. Tenendo presente che uno stabilimento come il mio, nel Barese che non è come in Salento, ha sempre visto decollare la stagione estiva in concomitanza con i cicli scolastici. Si chiude la scuola e contiamo qualche famiglia in più, così come dopo gli esami di terza media. Dopo la Maturità siamo in piena estate e allora si inizia a lavorare a tempo pieno. Sono cicli che ci sono sempre stati. Ma ripeto quest'anno è tutto più rallentato, anche le forniture e questo pesa».

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