BARI - I carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito tre ordini di carcerazione nei confronti di altrettante persone colpite da sentenze definitive di condanna per gravi reati commessi a Bitonto nell’estate del 2007, riconducibili al contrasto tra due consorterie mafiose per il controllo del territorio e delle attività illecite. Due sono i fatti di sangue collegati tra loro:
- il tentato omicidio di Domenico Conte, elemento apicale di uno dei gruppi criminali, reale obiettivo dell’agguato, e il contestuale omicidio di Vito Napoli, scorta di Conte, commessi a Bitonto il 20 luglio 2007;
- l'omicidio con occultamento di cadavere di Giuseppe Dellino, autista del commando che aveva causato la morte di Napoli, e assassinato per mano degli stessi sodali poco dopo, per timore che potesse collaborare con la giustizia.
Le indagini hanno consentito nell’estate del 2013 di ritrovare il cadavere di Dellino in un pozzo nella frazione Palombaio, e di eseguire provvedimenti cautelari nei confronti dei tre soggetti oggi condannati in via definitiva. Le pene inflitte ai tre responsabili oscillano tra i 20 e i 17 anni, per i delitti di omicidio, tentato omicidio, distruzione, soppressione e occultamento di cadavere porto e detenzione di armi, in concorso e tutti aggravati dal metodo mafioso. Uno degli arrestati, un 41enne originario di Bari, è stato rintracciato a Cassano delle Murge dove da diversi giorni, per sottrarsi alla cattura, si era nascosto in un appartamento disabitato. È stato trovato in possesso di una pistola carica e con matricola abrasa, sequestrata.