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«Erano segretarie, non avvocati»: in Procura i bilanci dei Popolari

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Regione Puglia, il pasticcio elettorale: «In cinque fuori dal Consiglio»

La Corte dei conti sui contratti dei portaborse: condannato anche il Pd per l'autista di Emiliano

Lunedì 09 Maggio 2022, 09:00

19:24

BARI - I 16 contratti sottoscritti con altrettanti portaborse, passati in un giorno solo da consulenti a «collaboratori di segreteria», potrebbero aver causato un danno erariale: in mancanza di qualunque dimostrazione sull’attività effettivamente svolta, potrebbero esserci «eventuali elusioni delle norme a tutela del bilancio regionale». Per questo la sezione di controllo della Corte dei conti ha mandato alla Procura contabile il rendiconto 2021 del gruppo «Popolari con Emiliano», il cui capogruppo Massimiliano Stellato dovrà in ogni caso restituire al Consiglio regionale poco più di 10mila euro.

Un pasticcio abbastanza incomprensibile, soprattutto perché i contratti - nonostante sia un obbligo di legge - non sono mai stati pubblicati sul sito del Consiglio regionale. Se ne è avuta conoscenza solo attraverso i referti contabili: tra i 16 consulenti (Carmine Dell’Aquila, Michele Mazzariello, Cataldo Crusi, Michael Sardella, Nicolò Abbattista, Monica Giacomantonio, Gaetano Campanale, Maria Giovanna Alemanno, Domenico Russo, Francesco Carlo Spina, Tommaso Pinto, Nicola de Palma, Massimiliano D’Angela, Domenico De Palo, Sergio Rizzo, Teresa Maria Colletta) spiccano tre avvocati e un ingegnere che il 31 marzo 2021 si sono trovati improvvisamente retrocessi a segretarie.

I magistrati addetti al controllo (presidente Torri, relatore Minervini) hanno qualche dubbio. «Pur essendo stata svolta di fatto attività di segreteria o complessa segreteria - hanno scritto - per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2021, risultano prodotte dagli avvocati Dell’Aquila e Crusi fatture per consulenza (di importo mensile pari a euro 2.208,34) riportanti diritti e onorari, rimborso di spese forfettarie, contributo cassa avvocati e spese esenti». Il punto è che i limiti di spesa per le consulenze (5mila euro l’anno a consigliere) sono molto più bassi di quelle per il personale a servizio del gruppo (53mila euro). E dunque - questo dovrà accertarlo la Procura - può essere che il gruppo abbia trasformato gli avvocati in segretarie per (provare a) evitare la condanna alla restituzione, come avvenuto lo scorso anno. Con tanto di legge regionale per mettere le «multe» a carico della collettività.

I Popolari dovranno intanto restituire 10.347 euro, quelli erogati a titolo di rimborso spese all’avvocato Dell’Aquila e a Mazzariello, portaborse di Stellato, cui sono state rimborsate «trasferte quasi quotidiane per circa 200 km prevalentemente su Taranto», città di residenza sua e del capogruppo.

Ma non è l’unico caso. Anche il capogruppo Pd, Filippo Caracciolo, dovrà restituire 8.747,70 euro. Sono andati a Gianni Paulicelli, autista del governatore Emiliano, il cui contratto è stato sottoscritto attraverso una agenzia interinale. Ma oltre allo stipendio (3.193,12 euro lordi al mese) il gruppo gli ha riconosciuto anche un rimborso forfetario «a parziale copertura del disagio per effetto delle trasferte quotidiane oltre la sede di residenza». A questo proposito, i giudici contabili hanno osservato che «non è stata prodotta alcuna documentazione utile a comprovare la “veridicità” (rectius, effettività) delle spese rendicontate e l’attinenza delle stesse ai fini propri del mandato consiliare e dell’attività del gruppo»

La sezione di controllo ha poi ritenuto regolari i rendiconti di Lega, Forza Italia, «Con Emiliano» e Gruppo Misto. Una irregolarità solo formale per «La Puglia Domani». I capogruppi Fd’I e M5S devono restituire rispettivamente 3.703,59 e 2.496 euro per le spese a piè di lista rimborsate ai collaboratori.

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