Bari - Un sit-in per protestare contro la «gravissima carenza di personale» della Polizia penitenziaria nel carcere di Bari e per denunciare lo «stress correlato all’attività lavorativa» è stato organizzato dai sindacati Sappe, Osapp, Uilpa, Uspp, Fns Cisl, Cnpp e Sippe davanti ai cancelli della casa circondariale barese. Secondo i sindacati la «carenza d’organico non è più sostenibile».
Nel carcere di Bari, a fronte di una popolazione detenuta di 450 persone, sono effettivamente in servizio poco più di 230 agenti (sui 276 previsti dall’organico), «facendo venir meno - dicono i sindacati - ogni condizione minima di sicurezza nell’espletamento del servizio di traduzione e piantonamento e di copertura dei posti di servizio dell’istituto». Per questo chiedono «l'immediata integrazione dell’organico» di almeno 80 unità. Durante la protesta sono stati legati simbolicamente bandiere e striscioni alla recinzione del carcere.
Lo stato di agitazione, iniziato il 28 maggio, proseguirà ad oltranza, fanno sapere i sindacati, perché «tale situazione determina gravi rischi per la sicurezza e l’ordine pubblico», spiega il segretario generale regionale della Fns Cisl Crescenzio Lumieri, oltre alle «sempre più frequenti aggressioni da parte dei detenuti».