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L'anniversario
Ninni Perchiazzi
17 Gennaio 2021
BARI - 1906-2021, centoquindici anni di gloria e di vita, di percorsi umani e sportivi, di medaglie e partecipazioni olimpiche, di campionati, gare e manifestazioni vinti o persi per un punto, un ace o uno schienamento. È la storia della gloriosa società ginnastica Angiulli, oltre un secolo di vita vissuta cittadina, raccontato dalle esperienze sportive e non solo, tramandate di generazione in generazione, passando dalla sede di via Ettore Fieramosca (l’area che adesso ospita il palagiustizia di Largo De Nicola) alla moderna casa di via Cotugno nel primo dopoguerra, che continua a essere punto di riferimento di migliaia di famiglie per l’avviamento allo sport e la pratica dell’attività fisica dei propri figli, dai mini corsi allo svago all’agonismo.
Dalla ginnastica al basket, dal pattinaggio al tennis, senza dimenticare karate, judo, pesistica e lotta, fino al calcio al bridge, la più antica società sportiva barese, continua la sua opera educativa e sociale, non senza mietere successi anche a livello nazionale.
È il caso della ginnastica - è di qualche settimana fa la conquista del titolo nazionale di categoria del ginnasta Leo Bitetto - e della lotta, con la sezione coordinata da Vanni De Bellis che prosegue nello sfornare campioni e prospetti con vista sull’azzurro (l’angiullista Doc Fabio Parisi, ora con la squadra dell’Esercito è in lizza per partecipare ai giochi olimpici di Tokyo), grazie agli insegnamenti di Nicola Vitucci, figlio d’arte che porta alto il nome del papà Giuseppe, tecnico e lottatore olimpico (ma con i colori del Cus Bari), recentemente scomparso. Una conferma della grande tradizione angiullista nelle antiche discipline, culminate in due grandi imprese: le medaglia d’oro di Pierino Lombardi alle olimpiadi di Londra 1948 e di Francesco Martino a Parigi 1924.
Non è un caso che anche altre due discipline popolari raccontino ancora storie familiari di successo, che hanno trovato nell’Angiulli l’ideale palcoscenico: si tratta da un lato dello judo guidato dal maestro Nicola de Bartolo e dal plurititolato figlio Antonio, la cui sezione è da sempre fucina di atleti di interesse regionale e nazionale (il fiore all’occhiello è Giuliano Loporchio ora approdato alle Fiamme gialle), dall’altro della pesistica con il maestro Costantino Smurro, che ha raccolto la pesante e prestigiosa eredità del papà Vincenzo, cavaliere e maestro benemerito, i cui insegnamenti affondano le radici nei successi nella partecipazione olimpica di Sante Scarcia a Londra ‘48. Non sono da meno il karate, dotato di un solido vivaio, il pattinaggio, con la sua pista nel cuore del circolo punto di riferimento è simbolo di una scuola consolidatasi nei decenni ed il tennis, I cui campi coperti e scoperti, soddisfano le esigenze sia di chi gioca per passione e svago, sia dell’Accademia tennis federale, dove i migliori talenti baresi e regionali hanno la possibilità di crescere e puntare in alto. Non è da meno la scuola basket (e una squadra tutta-made-in-Angiulli in serie D) ora affidata all’ex cussino Lele Zotti, con la particolare attenzione ai più piccoli e ai più giovani, nel segno della tradizione biancazzurra garantita dall’impegno costante sin dagli anni Settanta del capo sezione Massimo Lovecchio Musti (un’istituzione per tante generazioni di amanti della palla a spicchi), mentre da qualche anno si sta facendo strada il progetto della scuola calcio, sempre mirato al vivaio ed ai giovani, così come riesce a fare nuovi proseliti il bridge, lo sport della mente che si avvale della preparazione di Roberto Fabiano e Mia Panella.
Non è un caso che bambini e adulti, giovani e meno giovani, famiglie intere, continuino a trovare nella più antica, prestigiosa, società sportiva cittadina - premiata con il Collare d’oro del Coni -, un naturale punto di riferimento sotto l’aspetto sportivo ma soprattutto sociale. Un porto sicuro dove crescere e coltivare sport e amicizia ben oltre l’impegno ludico o agonistico.
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