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Mola, l'alga tossica viaggia verso sud: bagni vietati

 
ANTONIO GALIZIA

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ANTONIO GALIZIA

Mola, l'alga tossica viaggia verso sud: bagni vietati

Le tossine si diffondono anche per via aerea. A giorni nuovi test

Venerdì 31 Luglio 2020, 09:59

MOLA - Alga tossica rilevata anche sulle spiagge a sud di Bari. Dopo Molfetta e Bari, l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) della Puglia ha divulgato i dati del monitoraggio svolto sul litorale a sud del capoluogo e rilevato una forte presenza (20mila cellule per litro) dell’Ostreopsis Ovata a Cozze (in zona ex Iom-Sansolive), mentre è quasi irrilevante (mille cellule per litro) la presenza rilevata a Monopoli in zona Castello Santo Stefano.

A seguito delle comunicazioni dell’Arpa, il Comune ha disposto il divieto di balneazione sul tratto ex Iom. «In via del tutto precauzionale – spiega il sindaco Giuseppe Colonna – ho emanato un’ordinanza sindacale di inibizione alla balneazione con relativa collocazione immediata di cartelli. Nel tratto di litorale in località denominata ex Iom in quanto l’Arpa ha rilevato una concentrazione superiore alla media di Ostreopsis».

«L’Arpa Puglia – aggiunge il primo cittadino - monitorerà la situazione e darà notizia dei risultati dei campionamenti che verranno eseguiti nei giorni a seguire. Nel caso di accertamento di valori conformi, si provvederà alla revoca di questo provvedimento». A margine del divieto, l’amministrazione comunale ha sconsigliato lo stazionamento lungo il tratto di costa, per prevenire il rischio di disturbi respiratori, da contatto o da ingestione.

«Questo allarme va preso sul serio - dice Roberto Centrone, biologo marino di Polignano a Mare - l’alga tossica non solo è rischiosa per chi fa il bagno, ma anche per chi resta sulla spiaggia. Il fatto insolito riguarda il periodo. Solitamente la sua fioritura avviene tra la fine di settembre e il mese di ottobre. Stavolta, a causa degli stravolgimenti climatici, l’alga è diventata pericolosa quando ancora la stagione estiva è nel pieno svolgimento».

Ma che cos’è quest’alga tossica? «Si tratta di una specie aliena nell’Adriatico, di origine tropicale, arrivata qui attraverso le navi. E’ una delle cinquanta specie aliene presente nei nostri mari e purtroppo questa Ostreopsis Ovata è tra le specie più pericolose».

In che cosa consiste il pericolo? «Il rischio per la salute non c’è solo in caso di ingestione di molluschi o del pescato o in caso di contatto in acqua. Il problema è che le sue tossine si diffondono per via aerea: anche solo sostando sulla spiaggia si possono accusare disturbi alla respirazione, affaticamento, spossatezza».

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