MONOPOLI - La vera incognita dell’estate monopolitana sono le spiagge pubbliche, che costituiscono il 60% dei 15 chilometri di litorale. Buona parte della costa, però, è di fatto rocciosa, e in alcuni tratti inaccessibile, cosicché i temerari dello scoglio in questa fase di distanziamento tra bagnanti sono i più avvantaggiati. Comunque sia, per le spiagge pubbliche ci si affida in primis alla responsabilità dei cittadini. Dall’altro lato, però, sono anche le pubbliche amministrazioni a essere chiamate in causa perché possono consentirne la fruizione solo se ci sono gli standard di sicurezza.
APP - L’amministrazione diretta dal sindaco Angelo Annese è al lavoro e pensa di contingentare gli accessi attraverso delle app specifiche. Cellulare alla mano, si potrà sapere in tempo reale dove si può stare più liberi in spiaggia o sugli scogli. Il vero problema però è sull’arenile, dove si creano gli assembramenti di asciugamani con bagnanti che, si scommette, non rinunceranno a portare un pallone al seguito.
CONTROLLI - Se il buon senso non sorregge, arriva il fischietto dei vigili urbani, pronti a richiamare all’ordine la gente. Perché le misure anti Covid-19 valgono anche se si indossa il costume da bagno. La Polizia locale (ma anche gli agenti del commissariato, carabinieri e finanzieri) pattuglierà più intensamente il litorale. Fare i furbetti può costare caro.
INCOGNITA - La scena che ci si aspetta è quella insolita di vedere i bagnanti con costume e mascherina (e c’è già chi si sta attrezzando con quelle impermeabili fatte da sarte improvvisate in modo da non dovere necessariamente scansare la gente in acqua). Ma, nella sostanza, l’estate al mare pubblico resta al momento un’incognita. In pochi hanno già azzardato la tintarella e il primo tuffo post lockdown. Si attende poi che cali il maestrale per poter sperimentare il bagno all’epoca della Covid-19. Un’esperienza unica, mai vista, ma che speriamo resti irripetibile e circoscritta a questa estate che porta con sé, dal freddo al caldo, lo strascico dell’angoscia dell’autoisolamento contrapposta alla voglia di divertimento, svago e relax che l’emergenza difficilmente potrà frenare.
eustachio cazzorla - Per garantire più spazio sulle spiagge il sindaco Annese non nasconde di stare già pensando al ripristino dell’arenile di Portavecchia come fatto lo scorso anno affidandosi all’imprenditore Francesco Tricase, che ha messo a punto un sistema innovativo di pompaggio di acqua e sabbia dal fondale verso la spiaggia. Ma si valuta anche un simile lavoro per le spiagge libere di Porto Bianco e Porto Rosso. In quanto ai controlli, tra le ipotesi allo studio c’è quella di affidare la vigilanza anche agli occhi attenti di guardie giurate e personale di protezione civile.