BARI - Protesta a sorpresa del Movimento5Stelle contro la Newco. «No privati in Aqp Emiliano fermati», è lo striscione esposto dai consiglieri regionali del Movimento5Stelle in consiglio regionale all’ingresso in aula del presidente della Giunta. La consigliera Antonella Laricchia ha preso la parola chiedendo a Emiliano di fare chiarezza sulla decisione di Aqp di creare una nuova società, una Newco controllata da Acquedotto Pugliese che avrà il compito di occuparsi del recupero delle perdite di rete della risorsa idrica in 94 Comuni pugliesi. L’investimento complessivo previsto è di 637 milioni di euro e servirà per la suddivisione dei sistemi distributivi in distretti, l’implementazione di tecnologia avanzata e per la sostituzione di circa 1.600 chilometri di rete in sei anni, circa un quarto del totale. «Aqp deve restare pubblica», ha detto Laricchia.
LA REPLICA DI EMILIANO - «Io ho ribadito più volte che noi siamo per l’acqua pubblica e che, se la ricerca perdite non diventa efficace, l’Acquedotto pugliese deve trovare il rimedio, che il consiglio di amministrazione troverà più corretto, per rimediare al fatto che i tubi perdono acqua. Di questo si tratta, non di privatizzare alcunché», ha risposto in consiglio regionale il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, alla protesta in Aula del Movimento5Stelle sulla decisione dell’Aqp di creare una Newco per la ricerca delle perdite in rete.
«Vedo che c'è un ordine del giorno e c'è una manifestazione di aspiranti attori - ha detto Emiliano rivolgendosi al gruppo del M5S - che, evidentemente, in violazione di ogni norma e di ogni buona norma anche di educazione, sceneggiando barzellette, stanno cercando di farmi dire qualcosa. Avete raccontato barzellette, tutte smentite dai fatti, dalle vostre azioni, dai vostri governi. Raccontare barzellette è una di quelle cose che fa danno e vi sta facendo crollare nella considerazione generale. Anche dal punto di vista del rispetto vi sta facendo crollare. Oggi dobbiamo parlare d’altro e questo modo di fare è scorretto, perché le scorrettezze, che contestate sempre agli altri, sono invece la vostra regola di vita quotidiana. Sinceramente, chiedo al Presidente di intervenire perché non si verifichi mai più una scorrettezza come quella che avete organizzato come in una scuola elementare»