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Bari, pregiudicato ucciso a San Pio: scoperti mandante ed esecutori. L'ordine dal carcere

 
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Auto in fiamme sulla A14 dopo tamponamento: una 34enne estratta viva dalle lamiere

foto Luca Turi

Una ordinanza notificata in carcere, altre due ai presunti autori materiale del delitto

Giovedì 26 Settembre 2019, 08:47

11:51

Era partito dal carcere l’ordine di uccidere il 12 settembre scorso il pregiudicato barese Michele Ranieri, di 39 anni, detto «gamuff», raggiunto da diversi colpi di pistola mentre era per strada in via della Lealtà, nel quartiere San Pio. Al presunto mandante, Saverio Faccilongo, di 33 anni, già in carcere per un altro omicidio compiuto nello stesso quartiere, è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare. Con lui sono stati arrestati anche i due presunti esecutori materiali, Giovanni Sgaramella, di 33 anni, e Saverio Carchedi, di 21. I tre sono ritenuti esponenti del clan Strisciuglio.

Le indagini hanno accertato che Faccilongo, recluso in un carcere del centro Italia ddve sta scontando una pena detentiva, grazie a telefoni cellulari fatti entrare clandestibamente in cella, ha continuato a dirigere il gruppo impartendo ordini ai suoi gregari.

Già a partire dalla seconda metà del mese di agosto sono state documentate conversazioni e messaggi fra i tre arrestati, avente per oggetto i dissapori sorti tra i rappresentanti delle consorelle articolazioni del quartier Enziteto e Carbonara, per incomprensioni sorte in relazione alla ripartizione dei proventi delle attività illecite; contrasti personali tra gli elementi apicali delle due frange criminali, datati nel tempo e resi più acuti dal conseguente clima di sospetto reciproco venutosi a creare.

La conferenza stampa in Procura (foto Luca Turi)

Pertanto, già nella prima decade del mese di settembre Faccilongo, attraverso il consolidato meccanismo di messaggi e comunicazioni tramite telefoni clandestini, ordinava una spedizione punitiva nei confronti di uno dei gregari di Carlo Alberto Baresi, rivale esponente della fazione del quartiere Carbonara, anche lui detenuto.

La sera dell’11 settembre scorso, Michele Ranieri è stato convocato nel quartiere Enziteto da Carchedi e Sgaramella con il pretesto di un chiariento: tuttavia l'uomo cadeva in un agguato in quanto gli interlocutori, con la complicità di altri, a tradimento esplodevano contro di lui 4 colpi d’arma da fuoco cal. 9 mm., ferendolo alle gambe.

Vano risultava il tentativo di fuga a piedi nei vicoli del quartiere, da parte della vittima, che veniva raggiunta e colpita a morte attraverso l’esplosione di altri 4 colpi a distanza ravvicinata.

Al fine di scongiurare il rischio di una drammatica escalation intestina al clan Strisciuglio, condividendo il quadro generale prospettato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, la Dda ha chiesto e ottenuto dal gip gliarresti di oggi. Le indagini dei Carabinieri proseguono al fine di identificare i complici del deltto.

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