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Altamura, vietato sparare coriandoli dopo il «Sì»

 
Onofrio Bruno

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Onofrio Bruno

Altamura, vietato sparare coriandoli dopo il «Sì»

La decisione del Comune: «Si rischia di imbrattare monumenti sacri»

Venerdì 15 Febbraio 2019, 10:15

La gioia incontenibile di un matrimonio può essere deleteria. E ciò avviene quando per festeggiare gli sposi si mettono da parte le classiche abitudini del lancio manuale di riso o dei petali di fiori e si ricorre ad autentici strumenti impropri come i tubi ad aria compressa. Con il rischio di macchiare i monumenti sacri.
Questo problema è stato sollevato dalla Diocesi di Altamura che ha osservato l’emergere di comportamenti che vanno subito dissuasi. Come per esempio l’uso di tubi ad aria compressa dai quali fuoriescono coriandoli e petali al termine della cerimonia nuziale.


Ma la velocità con cui vengono «sparati» fa sì che a contatto con gli elementi scultorei imprimano dei pigmenti colorati. E quindi si deve poi necessariamente agire per togliere queste tracce con micro-interventi di restauro.
La Diocesi ha scritto alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la Citta metropolitana di Bari per segnalare tale problema al fine della tutela della Cattedrale di Altamura e della chiesa di San Nicola dei Greci in corso Federico II di Svevia. Sono le due chiese maggiormente richieste per la celebrazione del fatidico «sì».
A sua volta l’ufficio preposto ai beni culturali ha segnalato tale inconveniente all’amministrazione comunale, ricordando che entrambi i beni sacri sono tutelati in base al Codice dei beni culturali.


La gioia sì. Purché non sia dannosa per il patrimonio artistico. Così la sindaca di Altamura, Rosa Melodia, facendo proprie queste sollecitazioni giunte sia dalla Diocesi sia dalla Soprintendenza, ha firmato un’ordinanza che vieta l’utilizzo di questi strumenti o prodotti simili perché possono provocare l’effetto di «deturpare gli elementi artistici e le piazzole sottostanti».
Preoccupazione eccessiva? Assolutamente no, secondo il responsabile diocesano dei beni ecclesiastici di valore culturale, don Nunzio Falcicchio. «Questa segnalazione è stata inoltrata l’anno scorso perché ci sono stati già degli episodi - spiega il sacerdote - e pertanto questo comportamento va subito scoraggiato. Festeggiamo gli sposi con tutta la gioia possibile, ben vengano le manifestazioni di bella partecipazione al giorno in cui una coppia si unisce in matrimonio. Ma - afferma don Nunzio - è bene intervenire subito per evitare gli eccessi».
E così si arriva al provvedimento dell’amministrazione. Evidentemente dirlo a parole non basta. Meglio metterlo nero su bianco.
Un provvedimento da osservare con pochissimo, quasi niente. Solo il senso della misura, nient’altro.

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