BARI - «Apriti Ruvo!» è la formula magica con cui amministrazione comunale e commercianti hanno deciso di sfidare, proprio durante il periodo di Natale, i grandi colossi della distribuzione organizzata. I locali sfitti e chiusi del centro storico saranno affidati a nuovi commercianti e imprenditori, per animare di negozietti e botteghe, artigianali o tecnologiche, le viuzze della città, da piazza Matteotti a via Vittorio Emanuele, fin nel cuore antico di via Cattedrale. Tutto gratis: gratis per chi loca, gratis per chi prende in locazione. Nel mezzo, l’amministrazione comunale della città, Confcommercio e Confesercenti che faranno un po’ da agenzia immobiliare, un po’ da talent scout per trovare le proposte commerciali migliori da mettere in vetrina. L’iniziativa rientra nel progetto «Vivo a Ruvo», finanziato nell’ambito del Duc, il Distretto urbano del commercio, dalla Regione Puglia e, in parte dal comune di Ruvo, con il braccio operativo dell’associazione del Duc.
L’idea mescola rigenerazione urbana e politiche giovanili e guarda ai temporary store, ai pop up che nascono nelle metropoli europee a Natale e dintorni. In più, una profonda conoscenza del centro storico della città e di tutti i comuni di provincia, fino agli anni ‘70 veri centri commerciali di paese, poi progressivamente svuotati di risorse, idee e persone, e nel caso migliore, trasformati in mega tavole calde. La proposta ruvese, invece, sembra andare in un’altra direzione. Si cercano, infatti, locali sfitti e abbandonati nel centro storico, le cui saracinesche sono state abbassate anni fa. I proprietari cederanno, a titolo gratuito, i locali all’associazione del Duc che, a sua volta, andrà alla ricerca di proposte originali per riempire i locali vuoti. Nei locali si dovrà fare commercio: vendita di beni materiali ma anche servizi per il turismo o proposte di cultura e spettacoli. Sì anche alle botteghe di artigianato e design, ai prodotti di riuso e riciclo.
L’amministrazione comunale, tramite un bando pubblico, selezionerà le idee migliori, più originali e più innovative, per poi incrociarle con gli spazi a disposizione. In più, si impegnerà, per un mese, a pagare tutte le bollette di tutti i negozietti riaperti. Per il resto, si spera, tutto passeggio e movida. «Siamo alla ricerca di imprenditori o aspiranti imprenditori», precisa il sindaco Pasquale Chieco. Niente, dunque, lavoretti di Natale e riffe di beneficenza per bambini, anziani e disabili, «Per i quali abbiamo a disposizioni altri spazi e altre proposte», precisa il primo cittadino. «Il nostro obiettivo è trovare imprese che, dopo questo periodo di sperimentazione, decidano di rimanere stabilmente in città». Ed è proprio qui la convenienza del proprietari. «Vogliamo che si stabiliscano contatti commerciali che possano produrre risultati duraturi nel tempo. Attraverso questo strumento, saranno i locali stessi ad essere messi in vetrina». «Commercianti e imprenditori avranno un mese di tempo per capire se l’esperimento funziona», commenta a riguardo Luciana Di Bisceglie, della Confcommercio di Ruvo. «Abbiamo già previsto un sistema di deroghe ai regolamenti sul commercio cittadino per facilitare l’apertura e l’insediamento delle attività commerciali nel centro storico. Apriti Ruvo! è solo un tassello di un percorso più vasto che ha l’obiettivo di riportare il commercio al centro della città». Commercianti e aspiranti commercianti hanno tempo fino al 5 novembre per candidare la propria idea per riempire i vuoti del centro storico. L’elenco delle idee selezionate sarà presentato il prossimo 9 novembre mentre le saracinesche saranno tirate su, tutte insieme, il prossimo 24 novembre, con l’obbligo di rimanere aperti fino al 7 gennaio. Nel mentre, il grande laboratorio artistico e di comunità di «Luci e suoni d’artista».