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Festa a Bitonto: suor Letizia compie 103 anni

 
Enrica D'Acciò

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Enrica D'Acciò

Festa a Bitonto: suor Letizia compie 103 anni

È la più anziana tra le monache benedettine di clausura

Mercoledì 17 Ottobre 2018, 09:31

Festa di compleanno fuori dall’ordinario nel monastero di Santa Maria delle Vergini di Bitonto, dove suor Letizia ha festeggiato ieri 103 anni. Sorella più anziana della piccola comunità di benedettine che abita il monastero di clausura, direttrice, per anni, del laboratorio di rilegatoria, suor Letizia è nata a Gioia del Colle nel 1915, praticamente durante il primo anno della prima guerra mondiale. Piccolissima, fu affidata per la sua educazione all’allora istituto femminile Margherita di Savoia, a Bari.
Appena ventenne, la vocazione monastica la portò prima al monastero di santa Scolastica, dove prese i voti e la clausura, poi nella comunità di Noci. A metà degli anni ‘60, arrivò a Bitonto, nel monastero delle vergini che è ancora oggi la sua casa. È, insomma, una donna da record. Oltre alle 103 candeline, suor Letizia conta 78 anni di clausura, pochissime, tante quante le dita di una mano, uscite dal monastero, sempre dovute a problemi di salute. Numeri da record anche per i libri, le pergamene, i testi antichi e rari che suor Letizia ha restaurato nel laboratorio di rilegatoria del monastero. Si trattava di una delle attività su cui si reggeva l’economia della comunità benedettina, oltre a quelle più tradizionali legate alla produzione dei dolci, delle ostie e del ricamo. Suor Letizia si è occupata personalmente di alcuni dei libri della biblioteca nazionale centrale di Firenze, gravemente danneggiati dall’alluvione del 1966, e di buona parte dei libri antichi della sopraintendenza, delle biblioteche pubbliche, delle scuole e delle collezioni private di tutta la provincia. Oggi le macchine per le rilegatura sono tutte ferme, così come buona parte delle attività esterne di cui viveva il monastero. La comunità si è ridotta a sei suore, quasi tutte ottuagenarie, troppo anziane per lavorare per commesse esterne.
A dispetto dell’età che avanza, tuttavia, si osserva ancora con scrupolo la regola di san Benedetto: preghiera e lavoro, dall’alba al tramonto, così ininterrottamente dal 1525, da quanto le prime quattro monache, dal monastero di santa Scolastica a Bari, si trasferirono a Bitonto. La prima preghiera è alle 6.15, la messa mattutina, aperta a tutti, alle 7.30. Le attività lavorative si sono ridotte alla cucina e alla pulizia degli ambienti, ma le indomite sorelle fanno i turni anche per la portineria, la sacrestia e la ruota, che è ancora oggi il principale canale di comunicazione fra il mondo esterno e il mondo interno del monastero. È attraverso la ruota che fedeli, amici e familiari fanno arrivare alla monache piccoli e grandi aiuti per la vita di tutti i giorni. In un convento di quasi centenarie, fanno eccezione la madre badessa, Maria Carmela, bitontina doc, che è alla guida della comunità dal 2000, e la 35enne suor Benedetta, che arriva da Guatemala. Si tratta dell’unica sorella straniera della comunità, una presenza indispensabile in un convento che invecchia. Altrove, in altri monasteri, a cominciare dalla comunità benedettina di santa Scolastica, a Bari, si è optato per aprire le porte a piccole comunità di sorelle africane, proprio per rivitalizzare la comunità. A Bitonto, invece, si è scelto un aiuto e una presenza più discreta. E a chi chiede cosa ne sarà della comunità quando le anziane monache di clausura non ci saranno più, le sorelle rispondono «Siamo nelle mani del Signore».

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