Il mondo in un display. Gioie, dolori, sentimenti misurati da emoticon e visualizzazioni in una realtà virtuale sempre più invasiva, al punto da confondere i contorni di ciò che realmente accade attorno a noi. Non c'era bisogno della ricerca della San Diego University per dirci che cellulari e tablet assorbono cervello, anima e cuore dei ragazzi.
È la generazione smartphone, bellezza. E tu non puoi farci niente. Se non sperare che figli e nipoti, smarriti nell'uso eccessivo di social e dintorni, non finiscano nell'inferno delle tendenze distorte del web, come l'Hikikomori che significa chiusura in se stessi e ritiro dalla vita reale per immergersi completamente nel pianeta tecnologico.
La vicenda di una quindicenne di Rionero In Vulture (Potenza) scappata di casa perché, a quanto pare, la madre per punizione le aveva tolto il cellulare testimonia una dipendenza che, come la droga o l'alcol, può portare a crisi d'astinenza. Annebbia le idee e la ragione. La storia è stata a lieto fine perché i carabinieri l'hanno ritrovata dopo due giorni all'interno dello stadio della città normanna, diventato il suo rifugio.
Ma reazioni di questo tipo costituiscono l'ennesimo campanello d'allarme su un rapporto tra adolescenti e cellulari che sfocia in nomofobia, neologismo che indica la paura di rimanere sconnessi. Un recente studio scientifico condotto in 31 Paesi con quasi 50mila persone coinvolte ci dice che il 57 per cento delle persone controlla il telefono entro 22 minuti dal risveglio, l'83 per cento legge le mail durante la notte e sempre di notte il 37 per cento controlla se ha delle notifiche sui social. Questo significa che stiamo sottraendo sempre più tempo a chi ci sta accanto, visto che chiniamo il capo sullo smartphone anche quando siamo con amici, figli, mogli e mariti. Come se fosse un bisogno vitale. Intendiamoci, è un vizio che non conosce steccati generazionali, anche i più attempati smanettano che è un piacere (o, per meglio dire, dispiacere).
Ma sono gli adolescenti i più a rischio. Pensate, tre ragazzi su dieci hanno avuto modo di utilizzare uno smartphone già nella primissima infanzia e la maggior parte di loro trascorre dalle 3 alle 6 ore extrascolastiche con il cellulare in mano. Se calcoliamo che il 63 per cento lo utilizza anche a scuola durante le lezioni, significa che la maggior parte di loro vive connesso alla rete. Il fatto di avere una serie di applicazioni social sconosciute ai genitori, inoltre, permette loro di essere meno controllati e più sicuri di poter anche osare, favorendo comportamenti come il sexting, il cyberbullismo e la diffusione di materiale privato in rete.
Uno dei dati più allarmanti è che il 14 per cento degli adolescenti ha anche un profilo finto, che nessuno conosce o che conoscono solo in pochi, risultando quindi non controllabile dai genitori e nel contempo facile preda della rete del Grooming (adescamento di minori online). Nel frattempo prende sempre più piede il Vamping, ossia la moda di trascorrere numerose ore notturne sui social media: 6 adolescenti su 10 dichiarano di rimanere spesso svegli fino all’alba a chattare, parlare e giocare con gli amici o con la/il fidanzata/o, rispetto ai 4 su 10 nella fascia dei preadolescenti.
Il 15 per cento di loro si sveglia quasi tutte le notti per leggere le notifiche e i messaggi che arrivano. Temono di essere tagliati fuori, di non stare al passo con gli stimoli dei coetanei.
Comportamenti che vanno ad influenzare negativamente la qualità e la quantità del sonno, con conseguenze nocive per l’organismo interferendo sulle attività quotidiane dei ragazzi. Fino a determinare importanti difficoltà di concentrazione e di attenzione che gravano sul rendimento scolastico, favoriscono l’insorgenza di stati ansiosi e intaccano l’umore e gli impulsi.
La tecnologia – diceva Orson Welles – aiuta a migliorare il mondo, ad accorciare le distanze, a creare una comunità mondiale. Vero. Ma l'importante è che non fagociti la quintessenza dell'essere umano: il bisogno di stare insieme. Di guardarsi negli occhi e di confrontarsi. Dal vivo e non su una chat.