Aprire con gradualità. Ancora una volta Mario Draghi non cede il timone alla politica e lascia poco margine di discussione nella cabina di regia sul Covid a Palazzo Chigi. In un'ora e mezza si riscrivono le misure per le prossime settimane. Poco dopo, il via libera al decreto dal Consiglio dei ministri.
E la linea che emerge è quella già annunciata ampiamente dal presidente del Consiglio: l’Italia può ricominciare a vivere, ma con prudenza, un po’ alla volta per vedere gli effetti sulla curva del virus e per capire quali sono le attività che incidono sull'aumento dei contagi.
Fonti di governo sottolineano che le scelte sono arrivate all'unanimità, ma se il ministro della Salute Roberto Speranza fa trapelare la sua soddisfazione per il «percorso graduale» nelle riaperture, Enrico Letta parla di «linea giusta», il capodelegazione grillino Stefano Patuanelli sottolinea «l'intesa totale», a far rumore sono il silenzio di Forza Italia e la presa di posizione della Lega, a sottolineare che il centrodestra si aspettasse altro, «più coraggio» come fanno sapere dal partito di Matteo Salvini annunciando la nuova battaglia da cavalcare: l'anticipo delle riaperture per le piscine, i matrimoni e le discoteche.
La schiarita arriva dopo che gli esperti dell’Istituto superiore di sanità illustrano i dati in netto miglioramento sia sul fronte della campagna vaccinale che su quello dei contagi. Da qui Draghi parte per illustrare ai suoi ministri le proposte, punto su punto. Si tratta di proposte frutto di un confronto informale, nei giorni scorsi, tra il premier e gli esponenti del governo.
Giancarlo Giorgetti prova, in cabina di regia, a proporre di far di più sul coprifuoco, ma senza «conflitti»: il via libera è unanime, alla fine tutti dichiarano soddisfazione. Detto altrimenti, non si poteva fare altro.
Eppure al pressing della Lega, di governo e di sondaggi, si aggiunge ora dopo ora anche quello degli altri partiti, un occhio all’esecutivo e l’altro ai mal di pancia del Paese. Poi ci sono le Regioni, guidate dall’inedita accoppiata Lega (Fedriga) - Pd (Emiliano) che fanno fronte a sé, dovendo tenere a bada i territori.
Draghi, da parte sua, tira dritto: gradualità e ancoraggio ai dati. Mentre segna un passo avanti non indifferente la proposta di un progressivo allentamento del coprifuoco fino alla cancellazione il 21 giugno. Quando il premier la presenta, Giancarlo Giorgetti prova a obiettare che, visti i dati, si può modulare diversamente: chiudere i locali alle 23, ma consentire fino alle 24 il rientro a casa e poi eliminare il coprifuoco dal primo giugno. Elena Bonetti suggerisce di fissare il coprifuoco alle 24 in settimana e alle 23 nel weekend. Ma Palazzo Chigi tiene la linea e Giorgetti si trova isolato.
Da «fuori» Giorgia Meloni punta il dito contro un coprifuoco che definisce «liberticida». Ma quando i ministri leghisti si riuniscono con Matteo Salvini, si decide di guardare il bicchiere mezzo pieno: nelle zone bianche si potrà aprire tutto subito e i ristoranti a giugno riapriranno al chiuso, le richieste di modifica appaiono di dettaglio. E il confronto in maggioranza si chiude in fretta, il via libera è unanime e si osserva che l’annunciata resistenza leghista non è stata né dura né prolungata.
Di pari passo giungono notizie di nuovi sondaggi, ed è vero che il sovranismo italico appare in ottima forma, con il Carroccio dentro e Fratelli d’Italia fuori dalla maggioranza, a stringere in una tenaglia un Pd ancora in cerca di se stesso e un Movimento 5Stelle in frantumi. Ma è altrettanto vero che poi ci sono dei conti da regolare a casa tra Salvini e una Meloni ormai lanciata apertamente verso una possibile premiership, per di più con il Cavaliere al momento fuori gioco.
Come dimostra il flop candidati alle amministrative, con il centrodestra in grave ritardo, è evidente che Matteo e Giorgia si studiano a vicenda. E non è detto che la strategia, inedita, del Carroccio a questo punto possa essere quella sì di continuare ad essere la spina nel fianco di Mario Draghi, ma senza pungere. Per la madre di tutte le battaglie meglio prendere tempo.