Europa e cultura un binomio che, a maggior ragione in questo momento storico, è bene che sia coniugato al meglio. E per tutto questo 2019 proprio Matera Capitale europea della Cultura, in parallelo con la graziosa Plovdiv in Bulgaria, illumini in tal senso tutta l'Europa propagando il fascio di luce della cultura in tutto il mondo.
Per comprendere quanto il comparto culturale sia fondamentale nel progetto voluto da padri fondatori del calibro di Altiero Spinelli – nelle sue vene scorreva sangue pugliese essendo nipote di Alessandro nato a Barletta – e sostenuto dal potentino Emilio Colombo già presidente del Parlamento europeo è bello sapere che è possibile leggere all’ingresso dell’Acropoli di Atene una frase tanto significativa quanto impegnativa «Europe starts here» ovvero «L’Europa inizia qui».
Un doveroso omaggio all'iniziativa «città europea della cultura» lanciata il 13 giugno 1985 dal Consiglio dei ministri su iniziativa dell’allora ministro della Cultura nel governo greco Melina Merkouri.
Del resto è acclarato che la cultura è il binario lungo il quale il treno dell’Unione europea continua a fare in modo che gli oltre 500 milioni di cittadini che abitano gli attuali 27 o 28 Stati membri (Brexit permettendo) viaggino in una comunità che, nonostante, profuma di speranza e cultura.
Un patrimonio che vede l’Italia primeggiare e che si estende dalla Svezia a Malta passando dalla Lituania alla Polonia.
È bene precisare che la cultura della pace è il perno principale sul quale il progetto europeo si è consolidato e porta avanti le sue direttrici. Parlamento europeo e Commissione europea, congiuntamente a tutte le altre Istituzioni, promuovono e sostengono la cultura in Europa. Un punto fermo che ben si inserisce anche in ambito lavorativo se consideriamo che la cultura, come settore particolare, crea e fornisce posti di lavoro, promuovendo la crescita economica.
E allora, proprio da Matera, parta la riflessione in merito alla necessità di ottimizzare tutte le risorse culturali esistenti sul territorio europeo per fare in modo che venga favorita l'integrazione e coesione della nostra società.
La base giuridica che regola i «fatti culturali» è racchiusa nell’Articolo 151 del Trattato nel quale è ben specificato che non si può prescindere dal rispetto della diversità culturale e delle identità nazionali. Inoltre viene evidenziato il ruolo delle regioni dell'Unione europea come importante forum per la cooperazione culturale sottolineando che il paragrafo 4, nell’individuare le specificità del settore della cultura, pone l’accento sulla sua capacità di favorire la creatività e l'innovazione. Del resto proprio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo ha ricordato bene ieri a Matera, «la cultura costituisce il tessuto connettivo della civiltà europea» quella che rinsalda l'ossatura di una grande area di pace da oltre 70 anni premiata con il riconoscimento del Nobel.
Matera, per tutto questo, si distingua seminando una azione di «alfabetizzazione europea» al fine di rendere tutti gli europei dei cittadini ed elettori consapevoli non solo per le prossime elezioni europee di maggio.