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Pirro: «Ducati a manetta ma nella MotoGp vince il pilota che sbaglia meno»

 
Raffaele Fiorella

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Raffaele Fiorella

Pirro: «Ducati a manetta ma nella MotoGp vince il pilota che sbaglia meno»

Parla il collaudatore e pilota pugliese al decimo anno in scuderia

Venerdì 04 Marzo 2022, 11:37

Il conto alla rovescia è agli sgoccioli. Oggi, il via alle prove libere, domani le qualifiche. Domenica pomeriggio, alle 16, il primo Gran Premio, sul circuito di Losail. Ricomincia il Motomondiale. In Qatar, al lavoro, c’è anche Michele Pirro. Il 35enne collaudatore e pilota di San Giovanni Rotondo è al decimo anno consecutivo in Ducati.

Pirro, che Mondiale sarà quello della MotoGP?

«Prevedo un campionato equilibrato, con tanti pretendenti alla vittoria finale. Occhio alle Suzuki e alle Honda, alla Yamaha che con Quartararo vuole difendere il titolo iridato. Poi c’è Marquez, che cerca il riscatto: bisognerà fare i conti anche con lui. Vincerà chi farà meno errori, chi avrà continuità».

Ducati riparte con grandi ambizioni.

«Siamo tra i favoriti, ci sono tante aspettative su di noi. Nel 2020 e 2021 abbiamo vinto il titolo costruttori. Vorremmo la ciliegina sulla torta, il titolo piloti che manca dal 2007 con Stoner. Possiamo farcela, ma dobbiamo dimostrarlo in pista. Abbiamo ottimi piloti: Miller, Bagnaia, gli altri della scuderia come Martin e Zarco. La moto è migliorata, abbiamo fatto progressi sulla base collaudata dell’anno scorso. Dobbiamo temere tutti e non avere paura di nessuno, procedere passo dopo passo».

Si comincia col Gp del Qatar.

«Sono a Doha per dare un supporto diretto, stare accanto alla squadra. Sarà un Gran Premio particolare, il primo dopo tanti anni senza Valentino Rossi al via. Qui la Ducati ha sempre fatto bene, mi auguro che sarà così anche stavolta. Ma il Mondiale è lungo e duro, non è un Gp a decidere la stagione. Ventuno gare in calendario, le incognite e insidie sono tante. Importante partire bene, poi è fondamentale avere costanza nel conquistare vittorie e podi».

Si corre mentre c’è un conflitto cruento tra Russia e Ucraina.

«Non spetta a me distribuire torti e ragioni ma è inspiegabile e inaccettabile che nel 2022 dobbiamo ancora assistere a scene di guerra, terribili. Come se non fosse bastata la pandemia di Covid, che ci ha angosciato e tolto tanto negli ultimi due anni. Prego per la pace, perché questa guerra cessi immediatamente».

Decimo anno di fila in Ducati: come lo vive?

«Con l’entusiasmo e gli stimoli di sempre, e finché li avrò continuerò a correre. Sono, assieme a Dovizioso, il veterano della categoria. C’è una nuova generazione di piloti che si sta facendo largo. Potermi confrontare con loro mi rende felice, mi tiene vivo. C’è sempre da imparare e migliorare».

Tra i giovani su chi punterebbe?

«Dico Bastianini, campione del mondo in Moto2 nel 2020. Potrebbe essere la sorpresa, da italiano me lo auguro».

Come di consueto Pirro sarà in sella alla Ducati, grazie a tre wild card, nei Gran Premi d’Italia, di San Marino e della Comunità Valenciana. Con quale obiettivo?

«Provare a tenere il passo dei big, a classificarmi tra i primi dieci. Non sarà semplice, la concorrenza è agguerrita. Parteciperò anche al Campionato italiano Superbike, per difendere il titolo tricolore, portare in alto in alto i vessilli della Ducati e delle Fiamme Oro della Polizia di Stato».

Tanti impegni in pista, senza però trascurare la famiglia.

«A dicembre scorso ho sposato Paola. Stiamo insieme da 16 anni, lei è di San Giovanni Rotondo come me e vive con me a Cesena. Ad agosto diventerò papà, è arrivato il momento anche per me di provare quest’emozione forte. Oltre a cercare di essere un bravo pilota, spero che sarò un buon padre. Ce la metterò tutta».

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