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Musica, da Matino France invita tutti al suo «Bar del Chiosco»

 
Redazione online

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Musica, da Matino France invita tutti al suo «Bar del Chiosco»

Il brano del ventenne è metafora del luogo di aggregazione per lasciar andare i pensieri

Venerdì 20 Settembre 2024, 10:03

Chiunque nella vita ha avuto, o ha tuttora, un luogo del cuore dove incontrarsi con gli amici, rinfrancare lo spirito, lasciare per un attimo sopiti i problemi della quotidianità. È proprio questo luogo che il ventenne salentino France, nome d’arte di Francesco Grasso, canta nell’ultimo singolo, Al bar del chiosco, un brano che evoca l‘atmosfera tipica del quartiere, vivace e familiare, luogo-simbolo di momenti di convivialità e riflessione.

Del resto il giovane, nato e ancora di base a Matino, nella profonda provincia leccese, conosce bene questa dimensione, che ha voluto raccontare alla Gazzetta tra un impegno e l’altro. Infatti oltre alla carriera nascente nella music studia canto con il maestro Tony Frassanito, è al secondo anno del Conservatorio di Lecce, corso di chitarra jazz, ma frequenta anche la facoltà di Economia Aziendale all’università. «Il sogno è poter vivere di musica - racconta - e con Al bar del chiosco ho voluto rappresentare un po’ quel luogo di ciascuno di noi dove incontriamo le prime amicizie dell’infanzia, sviluppiamo un senso di appartenenza. È un rifugio dalla complessità della vita, e io fisicamente ce l’ho a venti metri da casa. Non avrei potuto raccontarlo in altro modo».

La passione per la musica arriva dalla famiglia: «Mia madre cantava - continua - fin da quando ero bambino ero affascinato dalle note, che ora sono parte della mia identità. Amo partecipare a concerti e festival per condividere questa mia passione con altre persone: la musica unisce, supera le barriere, tocca l’animo umano». Ha iniziato a studiare canto a tre anni, venendo coinvolto anche nella realizzazione di un audiolibro, Il presepe dei desideri, prodotto da Vesepia. Poi a sette anni scopre la chitarra, prima classica e poi elettrica. E per quanto riguarda gli ascolti ha un orecchio onnivoro che spazia tra vari generi: «Studio jazz, canto pop e ascolto il rock - conclude - tra l’altro oltre alla chitarra strimpello anche il pianoforte, da autodidatta. Nelle mie playlist c’è tanto cantautorato italiano e straniero, canzoni più moderne, non ho un genere predefinito».

Se però dovesse individuare un artista che lo ispira a trecentosessanta gradi, sarebbe senza dubbio Fabrizio Moro: «Per me c’è lui all’apice del cantautorato. La sua verità, l’emozione, l’enfasi nei testi, scrive parole che mi colpiscono e non mi stancano mai. L’ho visto diverse volte in concerto, un’enorme gioia». E visto che, dopo la laurea, c’è il desiderio di lasciare la Puglia per continuare con la musica altrove, non possiamo che augurare a questo ragazzo, perché no, anche una futura collaborazione con il suo preferito.

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