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Marcello Buttazzo, Lequile (Lecce)
27 Dicembre 2016
All’Assemblea nazionale del Pd, l’ex “rottamatore” ha fatto “mea culpa”, ha deciso di dismettere apparentemente, per il momento, i proclami altisonanti del renzismo trionfante. Del resto, l’ex premier è in difficoltà (non solo di consensi) e sta tentando di darsi una spruzzata di improbabile umiltà. Pertanto, al cospetto dei politici del suo partito, ha preannunciato con modestia la nuova “fase zen”.
Questa assise di parlamentari del centrosinistra nazionalpopolari e colti sa passare con disinvoltura dalle canzoni di Checco Zalone alle citazioni di Sartre, di Ungaretti, di Pasolini. Il più lirico di tutti è stato, però, come al solito, lui l’ex “rottamatore”, che ha aperto con Pablo Neruda. Epperò, per non smentire se stesso e la sua proverbiale boria, a D’Alema che tempo fa aveva parlato della “puzza” delle riforme renziane, lui il mitico e sempre misurato Matteo ha replicato: “Non puzzano, segnano la grandezza del Pd”. Evviva. Con profonda stima.
Marcello Buttazzo, Lequile (Lecce)
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