Martedì 09 Settembre 2025 | 06:43

Tempi di guerra a Gorino

 
Paolo Izzo, Roma

Reporter:

Paolo Izzo, Roma

Martedì 01 Novembre 2016, 17:40

L’esercito era interamente impegnato sul fronte meridionale, così i cittadini si riunirono e decisero rapidamente: avrebbero costruito una barricata sulla via di accesso al paese. Dovevano difendersi, pur consapevoli che l’invasione sembrava inarrestabile. I nemici arrivavano da tutte le parti, soprattutto via mare e alcuni di loro, presi dalla foga dell’assalto, si suicidavano annegando. Ma niente fermava quella massa: i selvaggi si sparpagliavano nelle città, si insediavano nei posti di lavoro più ambiti, disturbavano la placida calma degli abitanti autoctoni con un linguaggio sconosciuto e guardavano con insistenza le loro donne, sicuramente con l’intenzione di violentarle. Dalla televisione avevano saputo che, benché arrivassero disarmati, i nemici sapevano organizzarsi per progettare eclatanti attentati, fingendo di riunirsi per professare un’altra religione.

Paolo Izzo, Roma

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)