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LETTERE ALLA GAZZETTA
Francesco Berardino, Foggia
14 Ottobre 2016
Eppur si trova. Bianca Tragni (Gazzetta 6/10) riporta il dato oggettivo che non si è trovata alcuna testimonianza della battaglia di Canne in quel sito. Ma si sono trovate, invece, più a nord, nella valle del Celone tra Troia e Castelluccio Valmaggiore. Lo attesta lo studioso Dott. Mario Izzo (Airone, n. 103, novembre 1989).Annibale è alle porte, del Celone. A parte gli innumerevoli ritrovamenti archeologici, spesso crani e spade, all’esame del C-14 risultati coevi all’evento bellico e non medievali come alla foce dell’Ofanto, l’esame delle carte dell’Istituto geografico militare fa scoprire nomi che rifanno da soli la storia come Pozzo del Cartaginese o Lago di sangue, Campo Romano, Fontana di Varrone( console Caio Terenzio Varrone), Fontana di Paolo (console Lucio Emilio Paolo), contrada Servigliuccio (proconsole Gneo Servilio), Canale delle Canne ( sulle rive del Celone le canne non sono mai mancate). Se ricordiamo che Tito Livio menziona tre castelli (oppida) nella zona della battaglia e li chiama Vercellio,Vescellio e Sicilino, nelle carte geografiche militari leggiamo contrada Vetruscelle, Secelline e Vescelline e la strada per Secelino (Monte Felice) è la via Appia traiana. Polibio afferma che i romani impiegarono due giorni per raggiungere Canne (sull’Ofanto?) da Geronio (Casacalenda): nessuna legione avrebbe potuto percorrere 120 Km in due giorni, mentre il Celone distava solo 40 Km.
Francesco Berardino, Foggia
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