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Parole forti e inaccettabili da Salvini

 
Fabio Sìcari, Bergamo

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Fabio Sìcari, Bergamo

Lunedì 16 Maggio 2016, 18:52

Matteo Salvini invita i sindaci leghisti a una sorta di obiezione di coscienza contro la nuova legge sui diritti civili. Se due omosessuali vogliono pronunciare il fatidico «sì», la risposta dei primi cittadini del Carroccio è «no». Il leader della Lega teme che la nuova legge sia l’anticamera per l’adozione dei figli da parte di coppie omosessuali.
Intanto Matteo Salvini non smorza l’aspra polemica con il capo dello Stato sul tema dei migranti e delle frontiere. Sergio Mattarella, aprendo il «Vinitaly» a Verona, ha detto che il successo nell’export conferma come il destino dell’Italia sia legato al superamento delle frontiere e non al loro ripristino. Il leader del Carroccio non ha mancato di commentare che se Mattarella si è espresso da sobrio, non può che essere complice e venduto.
Parole forti, parole che non agevolano il confronto democratico con le istituzioni. Il numero uno della Lega aveva riproposto di reintegrare le frontiere e di abolire il trattato di Schengen sulla libera circolazione dei cittadini dell’Unione Europea.
Ma un conto è proporre legittimamente le proprie idee, un conto offendere senza mezzi termini. Matteo Salvini dovrebbe chiedere scusa.


Fabio Sìcari, Bergamo

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