«Chiedo alla dottoressa Morselli di ripensarci e di riprendermi. Chiedo il reintegro sul posto lavoro. Credo di non aver offeso nessuno. Non sono una persona che offende, non è il mio caso. Sicuramente c'è stata una incomprensione». Lo ha detto, durante il sit-in davanti al Mise, Riccardo Cristello, l’impiegato licenziato da ArcelorMittal per aver condiviso su Fb un post, ritenuto denigratorio, che invitava alla visione della fiction 'Svegliati amore mio'. Alla manifestazione della Usb partecipano i registi della serie televisiva, Ricky Tognazzi e Simona Izzo, e l’attrice Luciana Zanella (che nella fiction ha interpretato una delle «mamme d’acciaio").
Alla manifestazione partecipano delegati sindacali e a lavoratori del Siderurgico di Taranto, ma anche di Alitalia e di Amazon. Ci sono anche alcuni parlamentari tra cui il senatore Gianluigi Paragone e l’assessore comunale di Taranto Francesca Viggiano.
«Sono stato licenziato per un post - ha osservato Cristello - che non offende nessuno. Non ritengo di dover chiedere scusa perché penso di non aver sbagliato. La fiction parlava in generale dell’inquinamento, una problematica che riguarda non solo Taranto. Mi auguro che l’azienda ascolti questi messaggi a mio supporto. Quello che è accaduto a me non deve accadere a nessun altro lavoratore».
Nel corso del sit-in davanti al Mise per l’impiegato di ArcelorMittal, Riccardo Cristello, licenziato dopo aver condiviso un post che invitava a vedere la fiction 'Svegliati amore miò, la regista Simona Izzo ha lanciato un appello all’Ad dell’azienda Lucia Morselli: «Io penso che una donna e una madre - ha affermato Izzo - forse con più attenzione e senso di giustizia deve ripensare a questa storia. La prego, ci pensi. Non è successo niente e lei ha in mano il destino di tante persone che hanno figli, tante famiglie. Dia un esempio: restituisca questo posto a Riccardo».
Al sit-in partecipa anche l’altro regista della fiction, Ricky Tognazzi, secondo il quale non si può «mettere sul piatto della bilancia da una parte la libertà d’espressione e dall’altra il lavoro. Come non si può mettere sullo stesso piatto della bilancia la salute e il lavoro». «Salute e lavoro - ha evidenziato - sono due diritti costituzionali e la libertà di espressione pure. Quindi di cosa stiamo parlando?».