Lunedì 08 Settembre 2025 | 18:24

Xylella: mondo agricolo protesta a Lecce
Due cortei, 5mila persone, traffico in tilt

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

Il corteo di Coldiretti e Unaprol parte da piazza Carmelo Bene, mentre il corteo di Confagricoltura, Cia, Copagri e lega delle Cooperative parte da piazzale Vittime del Terrorismo

Sabato 09 Marzo 2019, 09:54

18:04

Il mondo agricolo scende per strada a Lecce, ma lo fa spaccato al suo interno, dando corso a due manifestazioni distinte per protestare contro la inadeguata gestione politica del dramma della Xylella fastidiosa, il batterio killer che sta mettendo in ginocchio l’intera economia verde della Puglia uccidendo i suoi ulivi. Dal Foro Boario, all’ingresso nord di Lecce, è partito il corteo di Coldiretti e Unaprol diretto in piazza Sant'Oronzo. Dall’altra parte della città, nel quartiere Settelacquare invece, si sono radunati gli agricoltori di Confagricoltura, CIA, Copagri, Lega delle cooperative e organizzazioni anche non agricole. Da lì il corteo si è mosso per raggiungere piazza Mazzini. L’arrivo in città degli agricoltori con i trattori ha creato problemi alla circolazione stradale che, per la Questura, è stata «fortemente compromessa» con incolonnamenti sulle strade di accesso. A dividere il mondo agricolo è stata la pregiudiziale posta da Coldiretti sulle responsabilità della Regione con la richiesta di dimissioni dell’assessore di Gioia.

È un fiume giallo quello che ha invaso le strade di Lecce. Il corteo di Coldiretti ha riempito la centrale piazza Sant'Oronzo. Secondo i dati diffusi dalla Questura, i manifestanti presenti sono almeno cinquemila.
C'è anche una rappresentanza di Coldiretti della Basilicata. Ci sono delegazioni arrivate dall’intera provincia di Bari e da quella di Foggia, insieme ai sindaci del Tarantino e del Brindisino, oltre a numerosi amministratori da tutto il Salento. È presente anche il senatore Dario Stefano, che ha partecipato al corteo. Gli agricoltori spingono carriole con pezzi di tronchi degli ulivi uccisi dall’infezione, che vengono scaricati per terra a simboleggiare che l’olio del Salento è diventato ormai legna da ardere.

COLDIRETTI: XYLELLA AVANZA DI 2KM AL MESE - «Il Salento merita rispetto e pretende le dimissioni dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Puglia che ne ha fatta un’altra, ha 'dimenticatò di chiedere al ministero lo stato di calamità da Xylella per il 2018». Lo ha detto dal palco di Coldiretti allestito a Lecce, in piazza Sant'Oronzo, il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, che ha chiesto le dimissioni del'assessore regionale all’Agricoltura, Leonardo di Gioia, accusando la Regione Puglia di «nascondersi per non decidere».

L’assessore - ha detto Muraglia - «non è stato in grado di definire una strategia condivisa e chiara con il Governo per consentire agli olivicoltori di espiantare e reimpiantare». «Il mondo agricolo salentino è compatto nel dire basta alla politica della Regione Puglia che - ha concludo - si nasconde per non decidere, che ha mandato in fumo altri ettari di coltivazioni, con ulteriori danni al patrimonio ambientale, culturale e all’economia agricola pugliese e nazionale e con gravi rischi per l’intera agricoltura continentale».

E’ avanzato inesorabilmente verso nord ad una velocità di più 2 chilometri al mese il contagio della Xyella che ha già provocato danni per 1,2 miliardi di euro con 21 milioni di piante infette, «una strage di ulivi che lascia un panorama spettrale mentre si continua a perder tempo con annunci, promesse ed inutili rimpalli di responsabilità». E' quanto emerge dal Dossier «Coraggio Salento» elaborato da Coldiretti e Unaprol, che con migliaia gli agricoltori stanno manifestando a Lecce «contro la gestione inconcludente dell’emergenza Xylella dopo anni di annunci, promesse, rimpalli di responsabilità tra Unione Europea, Ministero e Regione e decreti senza impegni concreti».

Se non verrà fermata l’epidemia nei prossimi cinque anni - denuncia la Coldiretti - rischia di essere infettato l’intero mezzogiorno d’Italia dalla Basilicata alla Calabria, dalla Campania al Molise. «Dall’autunno 2013, data della prima segnalazione di anomali disseccamenti su un appezzamento di olivo a Gallipoli - sottolinea Coldiretti - la malattia si estende senza che sia stata applicata una strategia efficace per fermare il contagio che dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando pericolosamente a Monopoli, in provincia di Bari, con effetti disastrosi sull'ambiente, sull'ambiente, l'economia e sull'occupazione». Per Coldiretti, ci sono stati "errori, incertezze e scaricabarile che hanno favorito l'avanzare del contagio mentre si assiste a giorni alterni a malcelati tentativi di mettere sullo stesso piano i fatti raccontati dai ricercatori, con complotti utili a bloccare le attività di contenimento e le farneticazioni su miracolose guarigioni mai dimostrate da parte di personaggi in continua ricerca di autore che vivono di bugie e falsità». «Serve ora - chiede la Coldiretti - un deciso cambio di passo con risorse adeguate per gli agricoltori colpiti dell’area infetta che vogliono soltanto avere la libertà di espiantare, reimpiantare e non morire di Xylella e burocrazia». 

UNAPROL REGALA PIANTE RESISTENTI - Il consorzio olivicolo Unaprol ha deciso di procedere all’acquisto di 100mila piante di ulivo leccino resistenti alla Xylella che verranno consegnate ai nostri olivicoltori. Lo ha annunciato il presidente di Unaprol, David Granieri, che ha partecipato insieme alla Coldiretti alla mobilitazione «Coraggio Salento».
Un impegno - ha precisato Granieri - per non condannare alla desertificazione l’area infetta che riguarda 183mila ettari. Il Decreto Legge sulle emergenze agricole - sottolinea la Coldiretti - è un’altra occasione perduta per la ricostruzione del patrimonio olivicolo distrutto. Nel decreto il Salento infetto è ormai dato per perduto, come se non esistesse" denuncia la Coldiretti nel sottolineare che «non si creano le condizioni per andare in deroga ai vincoli paesaggistici, idrogeologici e di ogni altra natura in area infetta».

MILLE PERSONE IN PIAZZA MAZZINI - Sono circa un migliaio gli agricoltori che hanno aderito a Lecce alla manifestazione parallela a quella di Coldiretti, organizzata da Confagricoltura, Cia, Copagri e Lega delle Cooperative.
Il corteo è arrivato in Piazza Mazzini, creando non pochi disagi al traffico cittadino. Alcune strade di accesso sono state chiuse al traffico per permettere la sosta ad alcuni trattori sui cui bracci meccanici caricati rami di ulivo infetti dalla xylella.
«Ci dispiace essere arrivati a questa manifestazione separati», ha detto il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzaro. «Non voglio entrare nel merito delle decisioni delle altre organizzazioni, voglio solo ricordare - ha aggiunto - che le problematiche sono le stesse. Oggi siamo qui per dire basta a tutto quello che è stato fatto fino adesso e lo stiamo dicendo senza bandiere, senza sigle sindacali portando sul palco la bandiera italiana che rappresenta tutti noi».
Lazzaro ha osservato inoltre: «Siamo tutti agricoltori, siamo tutti colleghi al di là delle bandiere. Il problema non è la bandiera dell’organizzazione, ma mettere al centro il terremoto che stiamo subendo, uno tsunami che sta distruggendo una terra bellissima e che dobbiamo fermare»

EMILIANO: DL NON ADEGUATO, MOBILITAZIONE CONTINUA - «La battaglia continua. Non cessa lo stato di mobilitazione dell’intera Puglia al fianco della olivicoltura della nostra Regione. Abbiamo sostenuto da soli il Ministro Centinaio che era stato abbandonato e oltraggiato da parte delle sua stessa maggioranza, che aveva già ottenuto di trasformare il decreto legge in disegno di legge all’evidente scopo di parcheggiarlo nei meandri del Parlamento». Lo afferma in un post su facebook il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, secondo cui però il Dl sulla xylella «non è finanziato adeguatamente, servono 500 milioni di euro in cinque anni per fare davvero il minimo necessario per centinaia di migliaia di olivicoltori».
«Grazie alla mobilitazione generale dell’intera Puglia, dal Presidente della Regione, ai Presidenti delle Province e ai Sindaci e ai singoli cittadini - afferma - abbiamo compiuto il decisivo passo per salvare la olivicoltura pugliese. È vero, abbiamo costretto il Governo Conte a emettere un decreto legge urgente a tutela degli olivicoltori pugliesi, ma sarebbe un errore fermarsi qui». Per Emiliano «la battaglia non è finita dunque, anzi sale di livello. Dobbiamo continuare insieme nell’unità di tutte le componenti dell’agricoltura pugliese che non possono dividersi nel gestire la resistenza verso l'indifferenza di chi vuole la distruzione della nostra agricoltura».

«Ringrazio le migliaia di olivicoltori che in queste ore ringraziano la Regione Puglia per il lavoro che abbiamo fatto per fronteggiare una situazione gravissima, sfuggita di mano a chi pensava di dividere gli olivicoltori pugliesi per difendere il proprio ruolo di rappresentanza. Si tratta di un errore gravissimo». Emiliano chiede quindi ancora una volta al mondo dell’agricoltura pugliese «di superare ogni divisione e di lottare uniti per ottenere i finanziamenti necessari alla ricostruzione del potenziale produttivo della nostra olivicoltura». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)