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Bari, vasi, terracotte e corredi funerari: scoperta necropoli romana

 
Redazione cronaca

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Il tesoro risalente al V secolo a.c. è "riemerso" dal sottosuolo durante gli scavi in Via Manzari

Domenica 03 Febbraio 2019, 07:30

10:48

BARI - Antiche sepolture in una necropoli risalente al V secolo avanti Cristo scoperte a Ceglie del Campo. I ritrovamenti sono stato fatti nel corso dei lavori per la realizzazione del giardino in via Manzari, grazie ad alcuni saggi di scavo effettuati al fine di verificare proprio l’eventuale presenza di reperti archeologici nel sottosuolo, data la particolarità del territorio.

Così sono state portate alla luce alcune sepolture, di cui una al momento, completa del corredo funerario, e altri reperti di particolare importanza che sono ora oggetto di analisi, approfondimenti e interventi di restauro da parte della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città Metropolitana di Bari che ha, dunque, chiesto al Comune di Bari di effettuare un supplemento di indagine in loco estendendo le aree di scavo. A fronte di questi ritrovamenti sarà quindi rivisto anche il progetto iniziale, che disegnerà comunque l’area verde ma probabilmente a corredo di un nuovo sito archeologico che non potrà che valorizzare l’intero territorio di Ceglie.

«La nostra è una città che reca impressi i segni di un passato lontano, in particolare in alcune aree urbane, quali Ceglie, l’antica Caeliae, e la città vecchia, dove non a caso i cantieri per le opere pubbliche spesso portano alla luce sepolture come è accaduto sin dall’avvio del cantiere per la realizzazione della fogna bianca in strada Annunziata, dove le maestranze si sono imbattute in nuovi ritrovamenti», spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso, scongiurando però il blocco del cantiere. «I lavori potranno riprendere, seppure a rilento in quanto, in questi casi, siamo tenuti a rispettare le prescrizioni di legge per una corretta valutazione da parte dei tecnici della Soprintendenza», conclude palesando ottimismo, «perché, una volta superata la piazzetta a ridosso della Muraglia e imboccata strada Annunziata, non dovrebbero esserci nuove sorprese, poiché la strada di recente è già stato oggetto di interventi».

«Nel settore nord-est dell’antico abitato di Caeliae, lambito da Lama Fitta quasi a ridosso delle mura ellenistiche, nelle scorse settimane è stata intercettata un’area di necropoli con numerose sepolture a fossa nel banco calcareo e databili tra V e III secolo a.C», rivela il sovrintendente Luigi La Rocca, per nulla sorpreso dai ritrovamenti. «Il rinvenimento di questo nucleo di sepolture a Ceglie del Campo non era inaspettato. Purtroppo nel caso specifico dell’area di via Manzari le sepolture erano già prive di corredo, asportato in passato da scavatori clandestini - dice ancora -. Ma una di esse a carattere più monumentale, a semicamera, arricchisce in modo straordinario il già ampio dossier sulla comunità peucezia a Ceglie in età ellenistica». «Essa ha infatti restituito la sepoltura intatta della fine del IV sec. a.C. di un soggetto femminile in posizione semicontratta, deposta con un corredo di vasi e terrecotte figurate di eccezionale fattura che consentono di decodificare il contesto storico - racconta il sovrintendente -.

Tra essi, oltre ad una serie di vasi propri del rituale funebre, di particolare pregio una lekythos con elementi decorati a rilievo con la raffigurazione di Neottolemo e Cassandra a Troia e le terrecotte di una sfinge e di Afrodite Anadiomene». I reperti sono stati trasferiti nel laboratorio di restauro della Soprintendenza, a Palazzo Simi.

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