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Foggia, l'ultimo saluto al tabaccaio ucciso durante una rapina. Il vescovo: «Chi sa parli»

 
Redazione Online (foto Maizzi)

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Lutto cittadino: sindaco invita negozianti ad abbassare saracinesche per funerali

Mercoledì 14 Ottobre 2020, 11:00

17:22

FOGGIA - Questa mattina nella chiesa Beata Maria Vergine di Foggia l'ultimo saluto a Francesco Traiano, il 38enne ucciso nel suo bar “Gocce di Caffè”, ad angolo tra via Salvo D’Acquisto e via Guido Dorso. Traiano è morto al Riuniti dopo circa 20 giorni di coma. 

Il sindaco di Foggia, Franco Landella, ha proclamato per oggi il lutto cittadino. «Saranno sospese tutte le manifestazioni ricreative aperte al pubblico organizzate o patrocinate dal Comune di Foggia», fa sapere il sindaco. La bandiera della Città sarà a mezz'asta; inoltre, il sindaco ha invitato i cittadini, in segno di raccoglimento e di rispetto, a sospendere le attività e in particolare i titolari dei negozi ad abbassare le saracinesche durante i funerali, in segno di lutto.

La tragedia, ricordiamo, si consumò 17 settembre quando Traiano fu colpito con una violenta coltellata all’occhio durante una rapina nel locale. Quel pomeriggio tre malviventi a volto coperto hanno fatto irruzione nel bar e si sono diretti verso la cassa, arraffando circa 70 euro dal cassetto. Traiano reagì e ne scaturì una colluttazione con uno dei rapinatori, armato di coltello.

Ferito e caduto a terra, Traiano fu ancora colpito dal bandito, che lo prese a calci: la scena fu  immortalata dalle telecamere del bar. I tre dopo la rapina fuggirono a bordo di un’auto, guidata da un quarto complice.

L'OMELIA DEL VESCOVO -  «Liberatevi dalla spirale di morte che avete generato: costituitevi e chi sa parli, altrimenti resta colpevole di questo omicidio».

Il vescovo di Foggia, monsignor Vincenzo Pelvi, ha concluso così l’omelia per i funerali di Francesco Traiano, il titolare del bar «Gocce di caffè» morto il 9 ottobre a 38 anni dopo essere stato violentemente accoltellato all’occhio il l 17 settembre, durante una rapina nel suo locale.

«La triste e tremenda circostanza - ha detto il vescovo - questa mattina deve diventare un appello di coraggio a reagire al malessere sociale che respiriamo in questa città. Foggia reagisci per il tuo futuro - ha esortato -. Nelle pieghe della corruzione si nasconde il disprezzo. Ci stiamo abituando alla parola corruzione».

Di qui l’appello del vescovo Pelvi a ripristinare la legalità «dove ormai sembra che tutto sia lecito, anche uccidere, arricchirsi con concussioni e corruzioni, ma soprattutto con l’omertà. Occorre promuovere rigenerazione di gentilezza, giustizia e verità». Poi, in conclusione, Pelvi si è rivolto agli autori dell’omicidio: «liberatevi dalla spirale di morte che avete generato: costituitevi e chi sa parli».

IL SINDACO: «CI COSTITUIREMO PARTE CIVILE» - «Vogliamo sicurezza e legalità». Così hanno urlato alcuni cittadini a Foggia, all’uscita dalla chiesa del feretro di Francesco Traiano, il titolare del bar Gocce di Caffè morto il 9 ottobre a causa delle gravi ferite riportate il 17 settembre in una rapina nel suo locale. Il feretro è stato accompagnato da un lungo applauso e dal volo di palloncini che componevano la scritta «Francesco».
Il sindaco di Foggia, Franco Landella, ha annunciato che il Comune si costituirà parte civile nell’eventuale processo a carico dei responsabili. 

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