Venerdì 21 Novembre 2025 | 07:07

«Succede in una notte». Il debutto al lungometraggio di Emiliano Canova tra attivismo e mondo social

«Succede in una notte». Il debutto al lungometraggio di Emiliano Canova tra attivismo e mondo social

 
Carmen Palma

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Carmen Palma

Stasera alle ore 21 il regista sarà al The Space Cinema di Casamassima per presentare la sua opera

Venerdì 21 Novembre 2025, 06:00

Solo nel 2025, sono state almeno due le pellicole internazionali che hanno raccontato l’attivismo del 21esimo secolo e le sue implicazioni nel mondo social. Da una parte c’è la satira di Ari Aster con il suo Eddington, dall’altra l’azione rocambolesca di Leonardo Di Caprio nel Una battaglia dopo l'altra di Paul Thomas Anderson. A questi, si aggiunge un titolo tutto italiano: Succede in una notte, di Emiliano Canova. «Del resto, è uno dei temi del nostro tempo», racconta il regista, classe 1993, che questa sera sarà a Casamassima al The Space Cinema, ore 21, per presentare la sua opera per la prima volta in Puglia.

Il film, debutto al lungometraggio di Canova, affronta i nodi più urgenti e universali della contemporaneità: la crisi climatica, la fragilità nascosta dietro il successo mediatico, il peso degli haters e delle relazioni virtuali, il rapporto conflittuale tra vita pubblica e privata. La protagonista è Cornelia, influencer ambientalista che, dopo un acceso confronto televisivo, compie un gesto impulsivo lasciando in diretta il proprio numero di telefono. Quello che sembra un atto di ribellione diventa l’inizio di un incubo notturno: minacce continue, segreti di famiglia che emergono, il difficile legame con la figlia, fino a un confronto drammatico con la propria identità e con il prezzo della fama.

«Nella costruzione della protagonista non mi sono ispirato a nessun influ-attivista specifico - racconta Canova -, direi invece che descrive la sintesi di tre personaggi: in parte rappresenta il tipo di attivismo che porto avanti io, in parte mi sono ispirato a qualche figura di attivista più noto al grande pubblico, infine mi sono lasciato ispirare dal linguaggio di attivisti ambientali famosi in tutto il mondo».

«È un film in cui si parla tanto, ci sono tanti monologhi, perché è stato costruito sul linguaggio e sullo spirito dei social media - continua il regista -, nel corso del film si divaga anche su altri aspetti, certo, ma il fulcro del dibattito è sempre lo stesso. Siamo rimasti sempre saldi all’idea di partenza, quella cioè di raccontare quel tipo di mondo». 

«Il mondo del sociale è un tema ricorrente nella mia filmografia, anche per una questione di concretezza: credo sia il modo migliore per arrivare al grande pubblico», continua Canova, che già nel mediometraggio Avorio Nero del 2023 utilizzava  la dimensione del dibattito come mezzo per raccontare questioni globali più ampie. 

Canova, dopo essersi formato presso il Teatro Stabile del Veneto, ha esordito alla regia cinematografica a soli vent’anni, dirigendo cortometraggi come Ruggine (2015), Il Filo di Arianna (2016), Seem (2016) e Boldness (2017). Nel settembre del 2017 si trasferisce a Roma, dove amplia il proprio percorso artistico, intraprendendo anche la carriera di produttore. Qui fonda la casa di produzione Canova Production insieme a Jessica Beltramello, dedicandosi alla realizzazione di spettacoli teatrali e opere cinematografiche.

«Mi sono trasferito per scelta, più che per costrizione» conclude Canova. «Penso che la “provincia” dia comunque grosse opportunità».

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