BARI - Si chiama «Se la pittura è morta qualcuno avvisi la famiglia» la mostra alla galleria d'arte Museonuovaera, inaugurata il 18 novembre e visitabile fino all'11 dicembre. L'idea di allestirla prende le mosse da «un dibattito più che secolare, per certi versi anche un tormentone - spiega la critica d'arte Antonella Marino - : che potenzialità ha ancora quale medium artistico un linguaggio antichissimo e apparentemente anacronistico come la pittura?»
Curata da Rosemarie Sansonetti, ad esporre sono gli artisti Stefano Cardaropoli, Nunzio Fucci e Gianmaria Giannetti: e «il legame dei tre artisti con la propria dimensione esistenziale - continua Marino -, accentuata dal fatto che molte delle opere sono nate tra le mura domestiche durante il Covid, costituisce uno dei trait d'union dell'iniziativa che ha come movente l'amicizia di lunga data che li lega».
«Un mood affettivo e a tratti malinconico - conclude Marino - ma che, con temperature diverse, viene sdrammatizzato sempre dall'ironia e dal gioco. Il sorriso funziona infatti come antidoto alle inquietudini personali e al collasso epocale. Mentre la pittura, così alleggerita, spuria e privata di belletti formali, rivendica la sua capacità di porsi come investigazione e punto di domanda: su se stessa ma anche sul nostro stare al mondo».