Una terribile prospettiva che prevede, per quest’anno, in Italia, altri 1.070 nuovi casi che si aggiungeranno ai soliti 390mila annui. La previsione è, però, attenuata – dice il prof. Francesco Schittulli, oncologo, chirurgo senologo presso Mater Dei Hospital di Bari, presidente nazionale Lega Italiana Lotta ai Tumori – dall’attesa di guarigioni che dovrebbero sfiorare l’85% dei casi grazie a utilizzazione di mezzi per diagnosi anticipate (screening più e meglio osservati), terapie mediche, immunologiche ed altre innovative, radiologiche. La radioterapia è più di un trattamento, è un'alleanza quotidiana fatta di scienza e di legami che rafforzano la fiducia di chi combatte il cancro, “ogni giorno, per settimane, i pazienti oncologici incontrano il team della radioterapia per affrontare le cure e condividono paure e speranze.
In occasione del World Cancer Day l’Associazione italiana radioterapia clinica sottolinea l'importanza di questo rapporto costante, fatto di competenza, fiducia e supporto, che va oltre la tecnologia e mette davvero il paziente al centro. La radioterapia non è una cura che si esaurisce in un singolo intervento, ma un impegno quotidiano, in cui medico e paziente si ritrovano fianco a fianco per settimane. In questo tempo, si crea un rapporto che va oltre la tecnica, fatto di ascolto, confronto e presenza costante. "Ogni seduta è un passo avanti nella terapia, ma anche un momento di vicinanza. Noi radioterapisti oncologi – dice il presidente, Marco Krengli, - siamo accanto ai pazienti ogni giorno, vediamo i loro timori, rispondiamo alle loro domande e condividiamo le loro speranze. La radioterapia è scienza, ma anche empatia e fiducia. Ogni giorno, per settimane vediamo i loro volti, ascoltiamo le loro preoccupazioni, diventiamo un punto di riferimento. Non si tratta solo di somministrare un trattamento, ma di essere presenti, offrire rassicurazione e condividere ogni piccolo progresso”.
“I pazienti affrontano le stesse paure, ma trovano anche ascolto, conforto, uno sguardo che li riconosce e li accoglie. La radioterapia – continua Michele Fiore (nato ad Altamura), professore Radioterapia università Campus Bio-Medico di Roma, componente del Consiglio Direttivo - non è solo una terapia di precisione, ma un percorso in cui la vicinanza umana fa la differenza e la presenza del team rappresenta un punto di riferimento stabile nel momento più difficile”. “Il trattamento è intenso e richiede costanza e resistenza, ma il progresso tecnologico permette oggi di personalizzarlo sempre di più. L’innovazione in radioterapia consente di calibrare ogni dose in base alle esigenze specifiche della persona, rendendo le sedute più efficaci e meno invasive.