Zucchero? Bianco, invitante ma, come un porcospino, avvicinarsi ma non troppo specie per chi ha “fardello-ciccia”, un efficace neologismo usato da Ambra Angiolini.
“La percentuale di zuccheri consigliata per una persona sedentaria, che svolga poco o nessun esercizio fisico, va limitata - suggerisce il dott. Paolo Bianchini consulente nutrizionale e nutraceutico di Salò - a non oltre il 20% delle calorie totali giornaliere mentre, si potrebbe aumentare fino al 30% in rapporto alle calorie consumate muovendosi. Chi va al di là, ne ricava chili di peso collegato incremento dei rischi di diabete tipo 2 e patologie cronico-degenerative. Gli zuccheri sono origine di energia rapida. È importante scegliere fonti di zuccheri corrette come frutta (in primis frutti rossi) e verdure, anziché alimenti ad alto contenuto di zuccheri aggiunti come dolci e bibite zuccherate.
Per chi assume carboidrati carichi di zuccheri, dimagrire diventa impossibile e, addirittura, altamente nocivo poiché egli si ritroverà con più grasso viscerale che si accumula intorno agli organi interni, preludio, tra l’altro, di possibili malattie cardiovascolari e diabete. Questo tipo di grasso – sottolinea Bianchini - rappresenta un vero e proprio nemico per la nostra salute che neanche la pratica di attività fisica riesce a stanare. L’unica strategia vincente è una corretta alimentazione. Mangiare 80 grammi di pasta cotta significa assumere circa 60 grammi di carboidrati, oppure 100 grammi di pane 65 gr. di carboidrati, 100 gr. di riso parboiled circa 25 grammi, una pizza margherita, circa 160 gr. di carboidrati: un carico che Bianchini (autore di un Metodo che porta il suo nome) valuta “considerevole”.
Il nostro sangue contiene normalmente circa 5 grammi di zucchero e un suo aumenta diventa possibile tossico e richiede, all’organismo, di intervenire per abbassarlo, chiamando in causa l'insulina, cioè l’ormone che trasforma e impacchetta lo zucchero in eccesso nelle cellule adipose che, per questo, diventano sempre più mine a rischio di scoppio con gravi conseguenze per la salute. Tutto è da considerare, tenere i conto. Anche l’ingestione di una mela, reputata “innocua”, significa immettere, nell’organismo, circa 20 grammi di zucchero, cioè 4 volte più di quanto ne è contenuto nei nostri 5 litri circa di sangue. Il salvagente insulina riesce ad evitare l’ ”annegamento”( la zavorra di zucchero è ridotta a peso gestibile) ma, se si esagera in quantità e frequenza di tali veri e propri SOS biologici, specie se coincidono con pasti e snack, di solito ricchi di carboidrati, il sistema di regolazione del glucosio va in tilt ed è subito pancetta, e rischi connessi. I carboidrati dei cibi come la pasta, il pane o il riso è importante ma lo è altrettanto il limitare frequenza e distribuzione di pasti e spuntini. Il segreto è bilanciare l'apporto di carboidrati con altri nutrienti e osservare dieta equilibrata e sobria per mantenere la linea, prevenire problemi metabolici e promuovere salute ottimale a lungo termine.
Ma, anche frutta e verdure sono fonti di carboidrati, come regolarsi? “Il nostro metabolismo si è evoluto nel corso dei secoli adattandosi alle variazioni stagionali e alle sfide ambientali. In passato il fruttosio contenuto nella frutta fungeva da segnale per il corpo, indicando la necessità di accumulare riserve di grasso in previsione dei periodi di scarsità alimentare, come l'inverno. Tuttavia – dice Bianchini - con l'avvento della modernità, la disponibilità costante di frutta durante tutto l'anno ha modificato l’equilibrio. Tra le varietà di frutta, considerando un peso di 100 grammi cadauno, quella che ne contiene maggiormente sono mela (20 grammi), mango (14 grammi), ciliegie (13 grammi), banane (12 grammi). Tra le verdure invece, patate, zucca, carote, pomodori, peperoni e melanzane sono quelle più ricche di amido e zuccheri solubili (circa 15 gr in media) che si trasforma in glucosio una volta ingerito. Ed allora se la sera mangi carne, a pranzo è d’obbligo un primo piatto. O viceversa. Ma misura e compatibile quotidiana attività fisica siano regola.