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Over 60 e soggetti fragili: per frenare il Covid serve la quarta dose

 
Nicola Simonetti

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La variante Omicron ha più di 30 variazioni, comprese molteplici altre nel dominio di legame del recettore, il principale fattore preso di mira dagli attuali vaccini COVID-19

Giovedì 14 Luglio 2022, 14:53

Questo matrimonio s’ha da fare: tra quarta dose di vaccino anti Covid e gli over 60 anni  ed i soggetti fragili (a rischio) per frenare la frenetica corsa del virus (variante Omicron 5).

Per tranquillizzare i renitenti, i dubbiosi ed i no-vax in buona fede, potrebbe servire il recente studio israeliano, eseguito, dai prof. Khitam Muhsen, PhD e coll. e pubblicato su JAMA Stagista Med. (23 giugno 2022. doi:10.1001/jamainternmed.2022.2658), su 24.088 residenti in strutture di assistenza a lungo termine e su 24.088 soggetti che hanno ricevuto una quarta dose di vaccino.
Ne è risultato il 34% di protezione contro le infezioni, il 64-67% contro i ricoveri per malattie da lievi a moderate e gravi e il 72% contro i decessi. “I risultati dello studio – dichiarano gli Aa. - suggeriscono che una quarta dose di BNT162b2 è associata a un'elevata protezione contro i ricoveri e le morti per COVID-19 durante un'impennata associata alla variante Omicron. In conclusione I risultati di questo studio di coorte suggeriscono che la ricezione di una quarta dose di BNT162b2 ha conferito un'elevata protezione contro i ricoveri e le morti per COVID-19. Questi risultati sono rilevanti per il controllo della pandemia di COVID-19 a livello globale,”

La quarta dose è stata anche associata a un moderato grado di protezione contro l'infezione complessiva da SARS-CoV. A differenza delle varianti precedenti, come Alpha, Beta e Delta, che avevano circa 10 variazioni nella proteina spike, la variante Omicron ha più di 30 variazioni, comprese molteplici variazioni nel dominio di legame del recettore, il principale fattore preso di mira dagli attuali vaccini COVID-19. La variante Omicron mostra una trasmissibilità maggiore rispetto alle precedenti varianti SARS-CoV-2, nonché la capacità di eludere l'immunità acquisita naturalmente e indotta dal vaccino”. Uno studio sudafricano ha confermato che la quarta dose è anche associata a un moderato grado di protezione contro l'infezione complessiva da SARS-CoV.

A dimostrare la furbizia e complessità del virus, si rileva che, a differenza delle varianti precedenti, come Alpha, Beta e Delta che trasportavano circa 10 variazioni nella proteina spike, la variante Omicron ha più di 30 variazioni, comprese molteplici altre nel dominio di legame del recettore, il principale fattore preso di mira dagli attuali vaccini COVID-19. La variante Omicron mostra una trasmissibilità maggiore rispetto alle precedenti varianti, nonché la capacità di eludere l'immunità acquisita naturalmente e indotta dal vaccino. i risultati di questo studio supportano la nozione di protezione crociata contro la variante Omicron utilizzando la formulazione originale del vaccino BNT162b2. Inoltre, questo booster potrebbe migliorare la protezione, probabilmente a causa dell'aumento dei livelli di anticorpi neutralizzanti con reazione incrociata e del miglioramento dell'immunità cellulare cross-reattiva contro le varianti SARS-CoV-2, incluso Omicron. La associazioni trovate in questo studio tra quarta dose e protezione contro COVID-19 grave, ricovero e morte sono paragonabili ai risultati riportati nella popolazione israeliana generale di 60 anni o più”.

“Nonostante l'esitazione iniziale, in Israele è stata presa la decisione di somministrare una quarta dose di BNT162b2 al gruppo a rischio di COVID-19 grave che aveva ricevuto 3 dosi a distanza di 4 mesi o prima, (partendo dal presupposto che la quarta dose potesse aumentare i livelli di anticorpi neutralizzanti), per fornire una protezione incrociata contro la variante Omicron. Cosa dimostratasi effettiva”.

Bando, quindi alle ciance. La supposta urgenza di smaltire le scorte di vaccino sembra proprio fuori luogo. Il vaccino (provvidenzialmente ne abbiamo scorte) serve e va eseguito per proteggere le persone più a rischio.

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