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Processo infiammatorio e di tipo immunologico
Nicola Simonetti
03 Novembre 2019
Disturbi cardiovascolari come coronaropatia, infarto miocardico acuto e ictus cerebrale sembrano avere, nelle persone con psoriasi da moderata a grave, una prevalenza del 20% superiore rispetto alla popolazione generale. Causata da un processo infiammatorio e di tipo immunologico, la psoriasi può manifestarsi in associazione a varie patologie. “Attenzione a non considerarla solo una malattia cutanea. Numerosi studi hanno evidenziato – ha precisato il prof. Piergiacomo Calzavara Pinton, presidente Società Italiana di Dermatologia e direttore clinica dermatologica, università di Brescia – che il paziente con psoriasi è gravato da numerose comorbidità, difficilmente ipotizzabili in termini di quantità e gravità, che necessitano di un appropriato inquadramento diagnostico-terapeutico.
Le lesioni cutanee rappresenterebbero, quindi, solo la punta di un iceberg. Tra le comorbidità rientrano, oltre alla artropatia, malattie infiammatorie croniche intestinali, patologie oculari, disturbi psicologici, malattie cardiovascolari e malattie metaboliche. Per questo oggi si raccomanda un percorso diagnostico- terapeutico a carattere multidisciplinare, ovvero un approccio olistico che coinvolga quelle figure specialistiche a seconda delle comorbidità presenti”.
La più nota associazione è con l’artrite psoriasica, una particolare forma di artropatia che colpisce una porzione variabile dal 10% al 30% dei soggetti con psoriasi. Non solo. Disturbi cardiovascolari (coronaropatia, infarto miocardico acuto e ictus cerebrale) possono insorgere in questi soggetti con frequenza cinque volte superiore in confronto alla popolazione generale. Né va sottaciuto l’impatto della patologia sulla sfera psicologica. Imbarazzo, rabbia, tristezza, isolamento e rassegnazione i sentimenti frequentemente suscitati dalla psoriasi. “Le persone con psoriasi hanno una maggiore probabilità di soffrire di depressione rispetto al resto della popolazione. Conseguenza della psoriasi può essere – ha detto Vera Tengattini, dermatologa presso l’università di Bologna, fondatrice Progetto "Psopsiche" di Fondazione Corazza - la cosiddetta ‘pathologicalworrying’ (preoccupazione eccessiva per il peggioramento della patologia che, se estrema, può avere un effetto significativo e dannoso sull’esito della terapia). Per questo, le persone con psoriasi da moderata a grave dovrebbero ricevere maggiore attenzione clinica e un supporto psicologico fin dal momento della diagnosi”.
“In occasione della Giornata Mondiale della Psoriasi abbiamo lanciato un forte messaggio di partecipazione, a chi - ha dichiarato Valeria Corazza, presidente Fondazione Corazza Onlus Psoriasi & Co. e APIAFCO - ha trovato un’inseparabile compagna di vita in questa patologia. Il nostro obiettivo è di ‘scuotere’ gli animi e sensibilizzare su una patologia troppo spesso sottovalutata. Abbiamo scelto la fotografia perché consente di ‘mettere a nudo’ la pelle così com’è con la malattia. Attraverso la danza e una musica coinvolgente, invece, intendiamo ‘far rumore’ ed invitare le persone con psoriasi a mostrare la volontà di partecipare, di uscire allo scoperto, di essere soggetti delle scelte che li riguardano e non essere solo persone al centro delle cure come oggetto. Oggi, infatti, rivolgendosi al dermatologo è possibile individuare il percorso di cura più idoneo alla propria condizione e migliorare la qualità di vita. Uno degli scopi è far capire a chiunque che nessuno è solo e può contare sulle Associazioni; la vita è una e deve essere vissuta con i problemi che ci vengono posti, ma si può vivere pienamente anche con questo scomodo fardello.”
Per sensibilizzare la popolazione e incoraggiare i pazienti a non nascondersi, a superare l’impatto che questa malattia cronica della pelle ha su circa 2 milioni di italiani, noi, Fondazione Corazza Onlus Psoriasi&Co e l’Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza & Co e e APIAFCO, abbiamo fatto il nostro debutto sulle piazze e realizzato, in 5 città italiane, maxi installazioni fotografiche, performance di danza e una mostra con 15 scatti d’autore (“La bellezza nell’imperfezione”)”.
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