Buongiorno! Oggi è 24 giugno. San Giovanni. Dunque, dovete sapere che il nome Giovanni deriva da Donato.
Un giorno ci fu uno che vide passare un altro e lo chiamò Donato. Insistette, insistette molto e chiamava Donato… Donato e quello non si girava. Poi gli sfuggì di chiamarlo Giovanni e quello si girò.
Beh da quel giorno si chiamò Giovanni. Poi, per fare prima, diventò Gianni, un po’ come Vincenza che per fare prima si chiamò Enza! Capita l’antifona?
Veniamo a noi. Bene, finalmente abbiamo un Sindaco?
Sono due i concorrenti. Stavamo in pensiero. Sarà uno o sarà l’altro?
Fra i due vige il motto: morte tua, vita nuova.
Questo disse Dante Alighieri quando morì Beatrice, della quale era innamorato, però non corrisposto.
Dante quindi si sposò con Gemma, che a quel tempo già esisteva e aveva un’amica, tale Maria de Filippi. Vabbè, lasciamo perdere gli opportunismi, il tempo passa e la carne urla!
Veniamo a noi! A noi chi? Che ne so? Uno vale l’altro! Ripeto, uno vale l’altro, l’importante è che l’illusione di esistere ti faccia credere di essere qualcuno e avere ragione così sempre su tutte le cose. Gli illusi insegnano!
Come diceva mia madre per avere un posto ci vuole «la chiave»! Una chiave apre tutte le porte; invece una «chiavica» non apre nemmeno una serratura. Attenzione: siamo sempre a Bari, nonostante Savelletri ci abbia fatto credere di stare altrove. Però io ci tengo a chiarire.
Devo spiegare il doppio significato della parola «chiavica».
Allora, «chiavico» a Bari vuol dire che sei un dritto, furbo, intelligente, in gamba! Però vuol dire anche l’opposto, cioè che sei fallito, inutile, insignificante, cesso! Viva la libertà.
Puoi fare tutto quello che vuoi, un po’ come il tampax. Col tampax si può fare tutto, puoi andare a cavallo, fare ginnastica, nuotare, tirare di scherma, ballare, si può andare a votare e si può fare anche teatro. Però, per fare teatro ci vuole il tampax. Fate attenzione, il teatro però bisogna usarlo con cautela, leggere le istruzioni e agitarlo prima dell’uso. Il teatro ti fa fare miracoli.
Pensate che Gisella è riuscita a moltiplicare un piattino di gnocchi e dar da mangiare ad una folla di illusi.
Nunzia, invece, è riuscita a moltiplicare orecchiette per tutto il mondo. Anche loro grazie al ballottaggio.
Beh …e poi uno non si deve buttare a fare Teatro? Tutto è possibile.
Per molti non c’è niente di più piacevole che il lavoro dell’attore. Molti starebbero ore intere a guardarlo soltanto. Capita l’antifona?
Oddio, qualcuno potrebbe dire che fai polemica?
Beh, che si sappia, la polemica fa parte del costume dell’umorismo.
Io ho avuto grandi maestri a cui ho rubato molto; molti sono già morti di solitudine. Adesso, io sono ancora vivo e già qualcuno mi ha rubato, male, però mi ha rubato. Potevano aspettare un po’, ma la fretta, si sa, fa fare i figli ciechi.
Comunque, adesso non cadiamo nella banalità.
Rubare è peccato. Chi ruba va all’inferno direttamente.
Oddio, ci sarebbe stato il Purgatorio, però è chiuso. Del Paradiso non ne parliamo neanche e quindi vi do un consiglio, se proprio dovete rubare, rubate ai grandi e con cautela, anche se c’è la condizionale. Buona vita.
Buongiorno! Oggi è 24 giugno. San Giovanni. Dunque, dovete sapere che il nome Giovanni deriva da Donato. Un giorno ci fu uno che vide passare un altro e lo chiamò Donato. Insistette, insistette molto e chiamava Donato… Donato e quello non si girava. Poi gli sfuggì di chiamarlo Giovanni e quello si girò
Lunedì 24 Giugno 2024, 09:06
Biografia:
Che ci fa Gianni Ciardo sulle pagine Gazzetta? È presto detto. Il noto comico di Bari ogni lunedì scrive sul nostro quotidiano i suoi pensieri in libertà. Ecco a voi le «Ciarderie» commenti semi seri su attualità, cultura e dintorni con la solita verve che contraddistingue l'attore che della baresità è il porta bandiera.
Gianni Ciardo
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