Lunedì 03 Novembre 2025 | 17:19

Il grido di Leopardi: «Silvia, rispondi!»

 
Gianni Ciardo

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Gianni Ciardo

Il grido di Leopardi: «Silvia, rispondi!»

«Ricordo quando mi dicesti “vieni a casa perché non c’è nessuno”, io venni e non c’era nessuno! Nemmeno tu»

Lunedì 03 Novembre 2025, 10:20

Buongiorno! Oggi è un giorno poetico per me! È Santa Silvia. Auguri a tutte quelle che si chiamano Silvia e tutti quelli che si chiamano Silvio. Di Silvio ne abbiamo avuti pochi. Di Silvie ne abbiamo avute molte, ma una in particolare è da mettere in evidenza.
La Silvia di cui sto parlando, pur non essendo mai andata a «Domenica in» o da Barbara D’Urso o «Uomini e Donne», è diventata famosa grazie ad un grande poeta del passato ‘800: Giacomo Leopardi.
Il poeta scrisse a Silvia «rimembri ancor quel tempo di tua vita mortale, quando beltà splendea negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi?»
«Rispondi!»
Lei non rispose mai, ecco perché è diventata famosa. Chissà cosa avrebbe mai potuto rispondere.. capace che con qualche sproposito di parola avrebbe rovinato tutta la poesia di Giacomo.
Il grande Leopardi scrisse anche la lettera che ho conservato gelosamente, trovata negli archivi del Dams di Bari così: «Cara Silvia, ti scrivo, così mi distraggo un po’; ti scrivo questa mia per dirti che sto per morire… salvo complicazioni. Sono sicuro che tu mi avrai sulla coscienza per tutte le cose che mi hai fatto… anzi… che non mi hai fatto! Ricordo quando mi dicesti “vieni a casa perché non c’è nessuno” io venni e non c’era nessuno! Nemmeno tu. Guardai in cielo e guardando dissi che fai tu luna in ciel, dimmi che fai? Nel frattempo arrivò l’una… poi le due! Sono rimasto fino alle tre! Io ti amo! Se mi amerai ti amerò di più. Ti offro mari e monti, castelli, trulli, case, denari, diritti Siae, soldi, molti soldi!».
Ecco questa è la lettera ritrovata.
Allegata a questa c’era anche la risposta di Silvia che diceva così: «Caro Giacomo, mari e monti, trulli e castelli, case e denari, diritti Siae e soldi, molti soldi, non sono tutto… ma stanno anche i diamanti! Stenditi!».
Vabbè, lasciamo stare, erano altri tempi. Oggi i poeti sono diversi. Oggi non ci sono più poesie. Ci sono soltanto poeti artificiali! Basta cliccare e diventi poeta, però se si scarica la batteria, rimani uno qualunque.
Giacomo Leopardi non cliccava, bensì scriveva con l’inchiostro sui fogli di carta e la sua fantasia arrivava all’infinito: lui era un vero poeta, non si lavava mai.
Silvia scappò via perché sentiva continuamente vampate di cime di rape stufate, che avrebbero superato il muro dell’olfatto. Infatti, lui scrisse l’infinito.
Va bene! Adesso basta parlare di Leopardi, anche perché sennò Silvia che figura ci fa? Comunque il nome Silvia non era proprio il suo, perché in realtà si chiamava Teresa. Avrebbe potuto chiamarla Terry o Titti, però era troppo futuristico e quindi fu Silvia. Una cosa è certa: la libertà è una cosa bellissima.
Se c’è l’amore, puoi chiamare in qualsiasi modo chi ami e per non confondersi oggi c’è un termine che salva tutti i rapporti di coppia: «Amò!»
Così facendo, ti metti a parte civile e stai più tranquillo. L’età non conta, l’amore non ha età. Chiunque per amore può rifarsi una vita.
Basta andare a rifarsi il seno, gli zigomi, la bocca, le orecchie, i glutei, i piedi, il naso, il pin, il codice fiscale, la demenza artificiale ed ecco l’amore! Buona vita.

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Gianni Ciardo

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Biografia:

Che ci fa Gianni Ciardo sulle pagine Gazzetta? È presto detto. Il noto comico di Bari ogni lunedì scrive sul nostro quotidiano i suoi pensieri in libertà. Ecco a voi le «Ciarderie» commenti semi seri su attualità, cultura e dintorni con la solita verve che contraddistingue l'attore che della baresità è il porta bandiera.

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