La visita riguarda anche i requisiti fisici, tra cui il visus, e dunque si configura un consulto oculistico, ma questo non avviene praticamente mai perché i medici militari dichiarano sempre di aver effettuato l’esame con esito positivo: nell’esposto sono stati riportati alcuni casi clamorosi. In più, la legge impone che queste visite avvengano in «gabinetti medici», cioè in locali dotati di determinati requisiti e delle attrezzature previste dalla legge regionale: invece, di solito, i rinnovi si fanno nel retro delle autoscuole, con strumenti a dir poco limitati.
Oltre alla problematica medica, c’è il risvolto economico. Chi sceglie di effettuare la visita presso le Asl deve versare 22 euro di ticket. Chi si rivolge alle agenzia (tra cui quelle dell’Aci) paga invece il rinnovo direttamente ai privati, compresa quindi la visita medica: il costo base del rinnovo patente per spese di spedizione, bolli e diritti della Motorizzazione è di circa 38 euro euro, ma ovviamente le agenzie applicano un proprio listino e dunque il pacchetto costa tra gli 80 ed i 120 euro.
Dalle sole visite per il rinnovo, le Asl pugliesi potrebbero incassare circa 5,5 milioni di euro di ticket. Invece incassano all’incirca il 10%. Tutto il resto finisce nelle casse dei privati, ovvero autoscuole ed agenzie di servizi, e dell’Aci. Ma - questo è uno dei punti dell’esposto - siamo certi che i privati stiano rispettando le regole previste dal codice della strada e dalle norme sanitarie? Il dubbio è venuto anche alla Regione, che ad aprile 2013 ha chiesto ai dipartimenti di prevenzione delle Asl di verificare che i locali in cui si svolgono le visite abbiano i «requisiti amministrativi, strumentali ed igienico sanitari alla luce di quanto previsto per gli studi medici». Una verifica che finora non risulta completata.
C’è poi il problema dell’evasione fiscale, noto anche al ministero dei Trasporti. Dato che da qualche mese i certificati per i rinnovi delle patenti vengono caricati on-line nel sistema della Motorizzazione, in teoria potrebbero essere svolti controlli incrociati sulle dichiarazioni fiscali dei medici. In pratica, però, nessuno lo ha mai fatto, e dunque quello dei rinnovi delle patenti continua ad essere un buco nero anche dal punto di vista fiscale. Tanto che in una bozza di legge delega per la riforma del Codice della strada è stata prevista anche la revisione dei soggetti abilitati al rilascio dei certificati, prevedendo l’esclusione dei medici in pensione che erano invece stati aggiunti nel 2010. Passerà? Gli addetti ai lavori spiegano che l’articolo 119 del Codice della strada è più prezioso del sacro Graal: guai a chi tenta di metterci le mani. [m.scagl.]