Diciassette anni fa avrebbe violentato una 13enne, costringendola a subire un rapporto sessuale completo dopo averla chiusa a chiave nel locale di un amico, averla spogliata e bloccata sul letto, tappandole la bocca, per poi minacciarla di tacere: «Non ti azzardare a dirlo, se no ti uccido». Era il giugno 2008. Lui, il presunto orco, aveva all’epoca 19 anni (oggi ne ha 36). Qualche mese dopo, a marzo 2009, l’avrebbe afferrata in strada conducendola in una casa e, dopo averla legata al letto con una cinta, l’avrebbe di nuovo costretta a subire un rapporto sessuale. Il troppo tempo trascorso dai fatti ha portato alla prescrizione dei reati. In primo grado, quasi tre anni fa, il giovane era stato condannato dal Tribunale di Bari alla pena di 8 anni di reclusione ma ora la Corte di Bari ne ha stabilito il non doversi procedere perché le accuse sono ormai prescritte. Resta confermata, però, la condanna a risarcire la vittima, costituita parte civile. L’imputato è stato difeso dall’avvocato Maurizio Rogliero.
La vicenda, raccontata negli atti giudiziari, inizia quando la vittima aveva solo 12 anni e mezzo...