«I nostri atenei continuano a firmare accordi di ricerca e collaborazioni che alimentano l’industria bellica e la militarizzazione, dirottando ingenti somme di denaro che dovrebbero invece essere investite immediatamente nel miglioramento delle strutture, nell’aumento dei servizi e nel potenziamento del diritto allo studio per tutti gli studenti».
Lo denunciano gli studenti universitari baresi, riuniti nella sigla Cambiare Rotta, che stamattina hanno bloccato per qualche minuto alcune lezioni del dipartimento Forpsicom (Scienze della formazione, psicologia, comunicazione) dell’università Aldo Moro, evidenziando «le condizioni inaccettabili in cui siamo costretti a studiare, con aule sovraffollate, spazi fatiscenti e mancanza di servizi fondamentali».
Grazie a questa iniziativa, concludono, «abbiamo ottenuto un primo risultato: è stata concessa un’assemblea straordinaria per affrontare pubblicamente questi problemi e dare voce a chi ogni giorno vive l’università. Ma non ci fermiamo qui. Domani ci mobiliteremo al Consiglio di dipartimento per pretendere risposte concrete, chiarezza sui tempi di intervento e un impegno economico e strutturale reale da parte dell’amministrazione e della direzione del dipartimento».
Il rettore apre un dossier
«Al prossimo Senato accademico ci mobiliteremo per chiedere lo stanziamento dei fondi per aprire nuove aule, la mappatura degli spazi dei dipartimenti adiacenti per una migliore redistribuzione delle lezioni e l’utilizzo di alcune nuove aree che sono state recentemente aperte per adibirle ad aule». Lo annuncia la coordinatrice dell’associazione studentesca universitaria Cambiare Rotta Bari, Antonella De Renzo, in riferimento al sovraffollamento delle aule del dipartimento Forpsicom (Scienze della formazione, psicologia, comunicazione) dell’università Aldo Moro. Gli studenti denunciano da tempo l’insufficienza degli spazi e dei servizi, per questo il rettore Roberto Bellotti ha aperto un dossier.
«A seguito dell’incontro ottenuto con la direzione del dipartimento - prosegue - abbiamo ottenuto l’apertura del tavolo di confronto permanente con le rappresentanze studentesche che si stanno mobilitando contro il sovraffollamento delle aule»
















