Hanno chiesto l’incidente probatorio i sei indagati per il crollo della palazzina di via Pinto a Bari, convocati stamattina davanti ail procuratore aggiunto Ciro Angelillis e alla pm Silvia Curione per il conferimento di una perizia tecnica sulle macerie dell’immobile.
Nell’indagine sono indagati i progettisti e direttori dei lavori delle opere architettoniche e strutturali Stefano Simone, Giuseppe Carlo Marano, Giuseppe Antonio Massa e Giuseppe Davide Tasso, il collaudatore delle opere strutturali Vincenzo Fanelli e il legale rappresentante dell’impresa che stava eseguendo i lavori, Vito Modesto Dell’Aera, che stava eseguendo l’intervento di manutenzione straordinaria sull’immobile, crollato senza vittime (una donna, rimasta sotto le macerie, venne recuperata illesa dopo circa 50 ore). La Procura ha chiesto al suo consulente, lo strutturista Antonello Salvatori, di esaminare tre elementi strutturali del piano terra che poggiano in corrispondenza dei pilastri dell’interrato dove si sarebbe verificato il crollo. Gli indagati (che hanno nominato i propri consulenti, così come hanno fatto le parti offese) hanno però avanzato richiesta di incidente probatorio per cristallizzare davanti al Gip le risultanze degli accertamenti tecnici. Si tratta in sostanza di provare a verificare la cause del crollo, per capire se sia stato dovuto a motivi non prevedibili oppure se sia colpa di imperizia o di errori progettuali negli interventi di consolidamento in corso sull’immobile.