Sabato 25 Ottobre 2025 | 05:17

Depuratori in tilt il mare di Puglia silenzioso malato

Depuratori in tilt il mare di Puglia silenzioso malato

 
Depuratori in tilt il mare di Puglia silenzioso malato

Mercoledì 10 Luglio 2013, 08:25

03 Febbraio 2016, 03:14

BARI - Su 30 campionamenti eseguiti in Puglia dai biologi di «Goletta Verde» lungo gli 865 chilometri di costa è risultata una situazione «fuorilegge» in 17 casi e per 14 di questi una valutazione di «fortemente inquinato». Gli esiti del monitoraggio sono stati presentati ieri a Bari da Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente, Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia, alla presenza di Angela Barbanente, vice presidente della Regione, e Nicola Ungaro dell’Arpa Puglia.

Il tutto nell’ambito della campagna di monitoraggio sulle coste che si concluderà domani. La maggior parte delle criticità sono state individuate in provincia di Bari e Brindisi, alcune nella Bat, e - secondo Legambiente - sono legate anche allo stato dei depuratori: potenziamento, adeguamento, scarichi in falda, impianti sotto sequestro. Il 23% dei cittadini pugliesi, circa un milione di abitanti, scarica i reflui senza che questi vengano depurati e, secondo i dati rilevati, i 187 depuratori della regione hanno ancora problemi di funzionamento, criticità e questioni irrisolte. Tra questi ci sono ad esempio 11 vecchi impianti da dismettere che rischiano di inquinare le acque sotterranee, scaricando direttamente in falda, o ancora quelli con problemi nel funzionamento e i cui scarichi risultano non conformi, come certificano i dati Arpa (nel 2012 sono stati 52). Su 100 segnalazioni, a livello nazionale, ben 40 sono arrivate dalla Puglia.

A confermare la situazione emergenziale in cui si trova la Puglia – è stato detto durante la presentazione del rapporto a Bari – l'approvazione lo scorso giugno alla Camera della proroga dell’emergenza ambientale legata alla depurazione sino a fine 2013. La situazione più critica è nella Bat, dove i depuratori sono risultati non conformi. In provincia di Bari nessuno dei tre prelievi ha dato esito positivo: fortemente inquinati i due campionamenti al porto del capoluogo e alla foce di scarico del depuratore di Monopoli Nord.

Preoccupanti anche le analisi nel brindisino: la foce dei canali «Giancola» e «Infocaciucci» è fortemente inquinata, al pari dello scarico del depuratore di Villanova. In provincia di Foggia su 3 campionamenti è stato giudicata fortemente inquinata la foce del torrente Candelaro, nel comune di Manfredonia. In provincia di Taranto su 7 campionamenti 2 presentano inquinanti oltre i limiti: la foce del fiume Lato (inquinato) e lo scarico del depuratore in località Marina di Pulsano (fortemente inquinato). In provincia di Lecce, infine, dei sei campionamenti solo la metà presenta una carica batterica entro i limiti: fortemente inquinate l’insenatura di Torre Riccio a Corsano e lo scarico del depuratore a Porto Gaio di Gallipoli; inquinate la foce del canale di scarico sulla spiaggia di Marina di Leuca a Castrigliano del Capo.

«Una vera emergenza per le acque in Puglia - dice Tarantini - chiediamo alla Regione, ai sindaci ed all’Acquedotto Pugliese di lavorare in sinergia per spendere i fondi disponibili completando e sistemando le reti».

«Con le recenti delibere Cipe abbiamo investito 260 milioni di euro tra linea fanghi e fognature - ha replicato Barbanente - poi stiamo integrando l’attività di Aqp per la depurazione con quella dei Consorzi di bonifica nella gestione della rete idrica. L'acqua iper-affinata deve essere usata anche per le attività urbane (lavaggio strade, parcheggi, irrigazione verde): questo deve essere il modello». Inoltre, a partire dai casi più critici (Manduria e Lama San Giorgio), «dobbiamo concepire soluzioni innovative come la depurazione naturale: fitodepurazione e lagunaggio devono integrare i metodi tradizionali».

«Alla mancanza cronica di impianti di depurazione - ha rimarcato Ciafani - si aggiunge anche il carico inquinante dei reflui non adeguatamente trattati dagli impianti in attività, che spesso non riescono a gestire i picchi estivi. È una situazione che va sanata una volta per tutte».

(La notizia completa sull'edizione della Gazzetta in edicola o scaricabile qui)
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)