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Sandra Guglielmi (video Tony Vece)
17 Gennaio 2021
Una stanza degli abbracci nella casa di riposo Sacra Famiglia di Avigliano. Ha aperto le visite nello scorso fine settimana la struttura gonfiabile fortemente voluta dal consiglio di amministrazione della struttura per anziani della cittadina gianturchiana che permetterà in sicurezza agli ospiti e ai loro familiari di ritornare a guardarsi negli occhi, a toccarsi, a baciarsi, ad avvolgersi in quell’abbraccio tanto desiderato. Come se nulla fosse cambiato. Come se il maledetto virus che da quasi un anno ci ha strappato la quotidianità e la socialità, facendo pagare in termini di vite il prezzo più alto proprio ai nostri anziani, fosse sparito improvvisamente. Eppure la sottile e trasparente tenda che protegge dal contagio, permettendo di vedere e toccare attraverso la sua barriera di sicurezza, ci ricorda che ancora è lunga la battaglia da affrontare. «Ho il cuore gonfio di gioia – ci ha raccontato la presidente del cda della struttura aviglianese Anna Zaccagnino». «E’ dallo scorso mese di agosto che i nostri ospiti – continua - non vedono nessuno dei loro familiari e nonostante la grande dedizione degli operatori, l’impegno dell’insostituibile coordinatrice Rosaria Zaccagnino e dell’esperta animatrice Francesca Nella, che li hanno coinvolti in svariate attività, mancava loro qualcosa. Tutti i giorni facevamo videochiamate, ma con la consapevolezza non fosse la medesima cosa». «Nella nostra struttura – prosegue – non abbiamo avuto contagi grazie ai rigidissimi protocolli che abbiamo seguito sin dall’inizio. Abbiamo fatto continui screening a nostro carico e tenuto attenzioni estreme. Spesso, tuttavia, mi trovavo a pensare che se i nostri anziani non fossero morti di covid, avrebbero rischiato di farlo di solitudine».
E’ così che la Zaccagnino, dopo aver visto una trasmissione televisiva sulle prime stanze degli abbracci nate in alcune strutture in Veneto e Piemonte, ha deciso che anche ad Avigliano bisognava creare questa meravigliosa struttura mobile che permette di abbracciare, accarezzare e stringere a sé i propri affetti senza paure. Si è informata chiedendo preventivi e si è resa conto che i costi, seppur non eccessivi, fossero per loro proibitivi e ha iniziato a chiedere un aiuto tramite suoi contatti diretti, ricevendo immediatamente l’entusiastico si del preside Bochicchio, della Ditta Lacerenza Isolanti, del Notaio Pace e della Ditta Medea che si occupa di telemedicina digitale. «Non abbiamo detto niente agli ospiti per far loro una sorpresa e nello scorso fine settimana abbiamo organizzato i primi incontri. È stata un’emozione incredibile». La struttura aviglianese ospita attualmente 23 ospiti con una capienza di 30 e sta predisponendo un centro diurno che partirà a breve. Nei giorni scorsi ospiti e operatori si sono sottoposti al vaccino, nella speranza di tornare presto alla normalità. «La nostra unica richiesta – conclude la Zaccagnino – è quella di poter aver qualcosa in più dalle istituzioni». Intanto la Regione Friuli ha deliberato che coprirà i costi delle stanze degli abbracci.
(video Tony Vece)
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