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Tavolo Gazzetta, Emiliano: «Vogliamo tenercela per altri 130 anni. Verso piano di salvataggio». Il presidio

 
Redazione online

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Prima riunione a Bari della task force regionale sulla testata. Fuori dalla Regione i giornalisti e i lavoratori del quotidiano

Venerdì 28 Dicembre 2018, 18:03

21:29

BARI - «Oggi sono un po' più ottimista, abbiamo fatto un passo decisivo perché abbiamo cominciato a parlare di un piano di salvataggio». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al termine della prima riunione della task force regionale per le crisi aziendali convocata per la vicenda della Gazzetta del Mezzogiorno, le cui quote sono sottoposte a confisca nell’ambito di una indagine antimafia della Procura di Catania. L’attuale amministrazione giudiziaria, a causa di debiti pregressi, ha chiesto il taglio del costo del lavoro del 50% (attualmente sono assunti 144 lavoratori tra giornalisti e poligrafici). All’incontro erano presenti tra gli altri, oltre a Emiliano, i commissari straordinari della Gazzetta, Angelo Bonomo e Luciano Modica, il direttore generale di «Edisud», Franco Capparelli, le Rsu, il Comitato di redazione, l’Assostampa, la Federazione Nazionale Stampa Italiana con il segretario nazionale Raffaele Lorusso, le rappresentanze sindacali Cgil, Cisl, Uil e UGL, gli assessori regionali Borracino e Caroli, il consigliere regionale Nino Marmo e la senatrice Assuntela Messina.

«Abbiamo rispedito al mittente una richiesta arrivata dagli amministratori giudiziari di carattere ultimativo: il taglio del 50% del costo del lavoro oppure licenziamenti. È una richiesta irricevibile - ha detto Raffaele Lorusso, segretario della Federazione Nazionale della Stampa - stiamo parlando di una azienda che produce un bene particolare quale è l’informazione. La terapia proposta dagli amministratori prescinde da un piano industriale, che non c'è, e serve solo ad ammazzare il paziente. Noi riteniamo che il paziente non vada ammazzato e che si possa salvare attraverso misure sì di contenimento dei costi e anche del costo del lavoro, ma che tengano conto della qualità dell’informazione, perché mandare in edicola un prodotto purché sia, significa soltanto allungare l’agonia».

«La Gazzetta del Mezzogiorno - ha detto Emiliano - non è solo un compendio aziendale ma qualcosa di più, un giornale militante anche nella lotta alla mafia e il luogo dove la comunità pugliese e quella della Basilicata si sono più volte ritrovate nei momenti di grande difficoltà e di pericolo per la democrazia». «È finita l’epoca del 'prendere o lasciare' - ha continuato il governatore - ma si ragiona sul 'che fare insieme', con il sostegno di tutti e anche di un acquirente, se ci fosse, per trovare una strada che salvi la Gazzetta del Mezzogiorno per sempre».
Dopo aver ascoltato i sindacati, gli amministratori giudiziari hanno chiesto tempo per elaborare una proposta e la task force si è aggiornata al prossimo 22 gennaio. «Spero che l'imprenditoria locale in qualche modo intervenga a supporto di questa testata. - ha detto uno degli amministratori, Luciano Modica - Questa potrebbe essere un’ipotesi. È una opzione, una ipotesi da valutare su cui deve decidere il Tribunale».

IL PRESIDIO DEI LAVORATORI - Mentre si svolgeva il tavolo Gazzetta, fuori dalla Regione un gruppo di lavoratori, assieme ai poligrafici del sindacato Ugl e ai giornalisti della testata hanno organizzato un sit in con striscioni e cartelli. Ecco le immagini del presidio. 

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