«Tra assenti per il Covid e organico ridotto, di notte nelle carceri pugliesi siamo quasi all’ “uno contro tutti”». Federico Pilagatti (Sappe Puglia) è furibondo: «Che siamo sotto organico in Puglia non lo dico io. Che ci sono seicento agenti di Polizia Penitenziaria in meno lo dice il Dap quando afferma che erano 2.613 unità nel 2001 e oggi, dopo 20 anni, sono 1.967». E ora ci si è messo pure il virus. «Faccio un esempio, il carcere di Bari aveva un organico di 270 e sta già a meno 20. Ora, con i casi di malattia, in un carcere come quello di Taranto, Bari e Foggia, senza dimenticare Trani anche se è più piccolino, saranno 12 - 13 persone in tutto il carcere per seicento-settecento detenuti».
E il maledetto virus, ovviamente, non risparmia nemmeno chi è al di là delle sbarre. Stando al report aggiornato a martedì, tra Puglia e Basilicata ci sono 100 detenuti positivi asintomatici, trattati internamente, e uno (detenuto a Turi) che è finito in ospedale. Per la precisione, i cento casi rilevati negli istituti apulo-lucani sono così suddivisi: 3 a Bari, 17 a Brindisi, 7 a Foggia, tre a Lucera, a Lecce e a San Severo, due a Trani, uno a Melfi, 12 a Potenza, 11 a Turi, 15 a Taranto e ben 23 a Matera.
Per protestare contro condizioni definite «oltre ogni limite» e specialmente nel carcere di Foggia dove, dice il Sappe, a distanza di due anni dall’evasione di 73 detenuti, la situazione è peggiorata, oggi il sindacato attuerà una manifestazione di protesta.
AGENTI PENITENZIARI INCATENATI - «Sono due anni da quando c'è stata la più grande evasione di detenuti dal carcere in un paese civile ma qui a Foggia, a due anni da quell'evento, la situazione è rimasta sempre la stessa». E’ quanto afferma Federico Pilagatti, segretario nazionale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe), che questa mattina ha protestato davanti alla casa circondariale del capoluogo dauno con un gruppo di agenti di Polizia penitenziaria che si sono simbolicamente incatenati e hanno urlato «Basta aggressioni».
Pilagatti sottolinea che a Foggia «manca il comandante di reparto, responsabile della sicurezza, e mancano i poliziotti. Nel 2000 a Foggia erano previste 350 unità, adesso siamo scesi a 270 con gente che ha tra i 53 e i 54 anni». Sono «massacranti», per il segretario del Sappe, i turni di lavoro: «Non sono più di 6 ore come prevede la legge, bensì di 8, 10 ore o addirittura di 16 ore». Per Pilagatti la situazione è «diventata insostenibile" e «a questo ci aggiungiamo le aggressioni da parte dei detenuti, soprattutto quelli del reparto psichiatrico che non hanno più alcun controllo».
«Questa manifestazione parte da Foggia - spiega - ma si sposterà a Bari e Lecce, e andrà fino a Taranto. Se non arriveranno risposte andremo sotto la finestra del ministro a gridare la rabbia della polizia penitenziaria». Oggi «è anche partito il referendum per quanto riguarda il passaggio della Polizia penitenziaria al ministero dell’Interno - ricorda il segretario - perché la sicurezza delle carceri è una questione di ordine pubblico e deve essere garantita dal ministero dell’Interno e non dal ministero della Giustizia». Infine un appello alla ministra della Giustizia sulla rieducazione dei detenuti: «Ci dica come si fa, a Foggia, con 600 detenuti e tre educatori».
LA SOLIDARIETÀ - Questa mattina il vicepresidente del Consiglio regionale e consigliere di Fratelli d’Italia, Giannicola De Leonardis, ha portato la sua solidarietà alla polizia penitenziaria che manifestava davanti al carcere di Foggia. «Ho avuto modo di ascoltare approfonditamente le istanze degli agenti di polizia penitenziaria - riferisce - che denunciano gravi e molteplici problematiche che attanagliano il carcere di Foggia. Dall’annoso sovraffollamento a un organico di agenti ridotto all’osso, sovraccarico di lavoro e sottoposto a turni massacranti, che andrebbe massicciamente potenziato. Gli episodi di aggressioni nei confronti degli agenti da parte dei detenuti si susseguono all’ordine del giorno. Così come ai detenuti con particolari problemi psichiatrici non può essere garantita la necessaria assistenza per la quale è necessario attivare strutture idonee in Capitanata, attualmente assenti». "L'indice di sovraffollamento - aggiunge - nelle carceri pugliesi è del 40%, cioè 3800 detenuti a fronte di una capienza delle strutture di 2450 posti a cui devono far fronte appena 1960 agenti. A Foggia, a fronte di una capienza di 360 posti, sono ben 600 i detenuti ospitati a cui devono far fronte 260 agenti».
IL 4 AUDIZIONE IN REGIONE - Il consigliere regionale Antonio Tutolo, presidente della Seconda Commissione consiliare, sostiene la protesta dei poliziotti penitenziari e annuncia che ha presentato una richiesta di audizione urgente dell’assessore alla Sanità Rocco Palese, del direttore di Dipartimento per la promozione della salute Vito Montanaro e delle organizzazioni sindacali che rappresentano il personale di polizia penitenziaria, per approfondire, in base all’ambito di propria competenza, la situazione dell’assistenza sanitaria e psicologica dei detenuti nonché cercare soluzioni di rapida fattibilità. «L’audizione è fissata per il 4 aprile – spiega il consigliere Tutolo - e lo scopo è vederci chiaro nella gestione del servizio sanitario ai detenuti da parte delle Asl, soprattutto per quelli con problemi psichiatrici».