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Da Bari l’orizzonte della Tv che verrà

 
Duilio Giammaria - Giornalista e Dirigente RAI

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Duilio Giammaria - Giornalista e Dirigente RAI

Da Bari l’orizzonte della Tv che verrà

Collaborazioni europee, nuove inchieste e il «modello Puglia»

Giovedì 06 Ottobre 2022, 14:18

Le tv europee intorno a un tavolo. È la mia città. Sempre più bella e attraente. Ne ho percepito il suo crescente charme attraverso gli sguardi rapiti dei miei colleghi del Nord Europa, i loro sguardi hanno faticato a staccarsi dalla splendida vista dell’Adriatico sferzato e cangiante sotto il fresco maestrale. Ci siamo riuniti nella bella sala all’ultimo piano del Kursaal, sotto l’egida dell’European Broadcasting Union, rappresentanti della BBC, France TV, ZDF tedesca, tv svedese, svizzera e tante altre tv pubbliche. Abbiamo lavorato un’intera giornata su progetti di inchieste giornalistiche da sviluppare insieme.

Tutto cambia, il mondo dell’editoria, della televisione pubblica e allora rimbocchiamoci le maniche e scambiamo le idee, coniughiamo budget e talenti. Tutti convinti, ma al dunque non è facile. Le comunità professionali da quelle dei giornalisti broadcaster a quelle degli scienziati e degli economisti europei, trova grandi punti di contatto e d’incontro, tranne poi accorgersi che le resistenze alla collaborazione vengono spesso dall’interno delle loro stesse istituzioni quando prevalgono gli interessi dei singoli. È spesso più facile superare cioè le divergenze editoriali e produttive tra francesi, inglesi, tedeschi e italiani che quelle interne alle proprie organizzazioni di appartenenza in cui prevalgono le gelosie e i fortini inespugnabili dello status quo. Ne sappiamo bene qualcosa noi italiani, specialisti mondiali della competizione interna, in cui le battaglie si celebrano spesso per difendere gli ego dei protagonisti più che per affermare gli interessi collettivi e cercare la massima efficacia di modelli organizzativi.

Dalla televisione alla politica: esiste un modello pugliese di governance esportabile a livello nazionale? Insieme all’immagine di una Regione che è diventata uno dei simboli della crescita del Meridione, di una città che è piena di turisti anche fuori stagione, il governatore Emiliano e il sindaco Decaro, ciascuno a modo suo, hanno rivendicato davanti alla platea internazionale i risultati ottenuti. I commenti in platea, negli hotel, a margine delle riunioni, sono concordi: Bari e la Puglia sono, per chi non li conosceva una piacevole sorpresa, città ordinata, pulita, organizzata, aperta all’Europa e al mondo, in un clima che la rende attraente al turismo internazionale, un sistema di rappresentanza che rende la Puglia, nelle parole di Emiliano, un esempio di collaborazione e stabilità che si candida a diventare un modello nazionale. La stessa scelta del CdA della RAI di riunirsi a Bari dimostra quanto il servizio pubblico ne sia consapevole.

Nulla esiste veramente se non viene rappresentato e l’audiovisivo è l’industria globale che trasforma la percezione, che determina la narrazione. La Puglia, i baresi ne sono consapevoli e quando la RAI nei suoi spot sul Prix Italia ne celebra le sue bellezze, le sue eccellenze e simpatiche protagoniste culinarie, dimostrano l’enorme potenzialità del suo brand. Molto resta da fare nella narrazione e nell’efficientamento delle risorse pubbliche dedicate all’audiovisivo, l’Italia nelle esportazioni di audiovisivo e dunque di narrazione resta ben indietro rispetto alla Gran Bretagna, Francia, Germania e ora anche la Spagna si candida a diventare un player globale nella fiction seriale.

La BBC, lo racconta James Stephenson, capo delle News e dell’Approfondimento, continua a evolvere per migliorare la capacità di «estrazione e aggregazione di notizie e analisi», le loro unità di reporter sono equipaggiate per produrre per la tv, web, radio. Con lui e la rappresentante di France Television Marie de La Chaumiere, ci siamo posti l’esigenza di come costruire una grande inchiesta internazionale all’altezza del grande mistero internazionale «Chi ha sabotato il North Stream 1 e 2?». La grande sfida è questa: unire le risorse, usare i modelli virtuosi di organizzazione interna di chi prima di noi si è posto la questione di come essere un player globale, di avere capacità di portare il punto di vista del proprio paese nel Mondo. Insomma, il mondo non aspetta, ha bisogno di essere interpretato e l’industria audiovisiva ne è l’interprete. Le complesse questioni del mondo di cui tutti ormai abbiamo consapevolezza, per essere risolte devono essere ben comprese dall’opinione pubblica, che chiede qualità e serietà a chi ha il privilegio di entrare ogni giorno nelle loro case.

L’ampiezza e la complessità delle questioni – ormai lo sappiamo - certo non possono essere rappresentate come catalogo di opinioni diverse e contrapposte, nel tipico modello narrativo dei talk-show. Anche la stessa politica ha bisogno di altro che non la costante fibrillazione di commenti sulla «battuta politica» del giorno. La Puglia e Bari, con l’occasione del Prix Italia, rappresentano al meglio tutta la vitalità di cui è capace il nostro paese e hanno dimostrato che con le politiche culturali si può costruire una castello di reputazione che vale quanto un comparto industriale.

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