Primo semaforo verde al bilancio di previsione 2026 della Provincia di Taranto. Che dopo l’adozione da parte del Consiglio provinciale, avvenuta ieri mattina, verrà formalmente approvato lunedì in seguito all’Assemblea dei sindaci.
Le maggiori entrate dell’Amministrazione provinciale dipendono dall’andamento del mercato automobilistico. In particolare, tra queste, spicca l’imposta provinciale di trascrizione (Ipt), che ogni automobilista della provincia versa al momento dell’acquisto di un veicolo. Per il 2026, la nota integrativa predisposta dal dirigente Carucci prevede un gettito di 15 milioni 002mila 887 euro, una cifra che dovrebbe mantenersi praticamente identica anche nel 2027, per poi subire una impercettibile flessione a 15 milioni 002mila 387 euro nel 2028. Questi dati sono determinati anche dalla maggiorazione massima del 30 per cento sulla tariffa-base ministeriale, applicata dalla Provincia di Taranto già dal 2016. L’imposta RcAuto, legata alle polizze assicurative, invece, si attesta per la Provincia di Taranto su una previsione granitica di 18 milioni 632mila euro per ciascuno degli anni del triennio, nonostante un monitoraggio che segnala un rallentamento della ripresa del gettito e la costante erosione causata dalle trattenute dirette che lo Stato opera per il recupero delle somme dovute dalla legge sulla spending review (dall’inglese, riduzione della spesa pubblica).
Un altro pilastro nelle entrate dell’ente di via Anfiteatro, guidato dal presidente Gianfranco Palmisano, è rappresentato dal Tefa. Che è l’acronimo del tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente. Per capirsi, si tratta di quel 5 per cento che i cittadini dei 29 comuni ionici pagano sulla Tari ai propri Municipi e che, da questi, viene poi riversato nelle casse della Provincia. In questo caso, il gettito previsto è di 3 milioni 962mila 215 euro per ogni annualità del prossimo triennio.
L’analisi della Gazzetta sui flussi finanziari in entrata della Provincia di Taranto si sposta poi sui trasferimenti dallo Stato che, per il 2026, garantiranno all’ente presieduto da Palmisano 28 milioni 517mila 689 euro. E’ un dato che include i preziosi contributi per i piani di sicurezza delle strade e delle scuole, pari a 3 milioni 756mila 443 euro annui, fondamentali per la manutenzione ordinaria.
Il capitolo del Trasporto pubblico locale (Tpl), gestito dalla società partecipata Ctp, rappresenta per l’Amministrazione provinciale un impegno finanziario massiccio: a fronte di un trasferimento regionale per il contratto di servizio pari a 26 milioni 070mila 035 euro, la Provincia (secondo la nota integrativa firmata dal dirigente dell’Area finanziaria, Roberto Carucci) deve coprire, invece, un costo complessivo che supera costantemente le risorse ricevute. Tradotto: servirebbero più risorse da Bari.
La spesa corrente per assicurare tutti i servizi sfiora, complessivamente, i 100 milioni di euro, attestandosi per il 2026 a 90 milioni 507mila 187 euro, con una previsione di crescita fino a 99 milioni 011mila 745 euro nel 2028. Il peso maggiore è rappresentato dal contributo che la Provincia deve versare allo Stato per la finanza pubblica, un “prelievo” forzoso che, per il 2026, è stimato in ben 37 milioni 805mila 671 euro.
















