È servito uno sforzo amministrativo notevole, ma l’ospedale San Cataldo dovrebbe aprire alla cittadinanza entro la fine del 2026. Finiti i lavori di costruzione, i tecnici dell’Asl stanno installando i nuovi macchinari che arrivano alla snocciolata. A spiegarlo è stato l’ingegner Paolo Moschettini dirigente responsabile dell’area gestione tecnica. Notizie che arrivano dalla la Conferenza dei Sindaci sulla Sanità, che si è tenuta ieri mattina proprio all’interno della struttura sanitaria in allestimento. Un momento istituzionale previsto per legge, che vede la collaborazione sinergica e fattiva tra Asl e Comuni. A fare il punto della situazione sono stati gli ingegneri e dirigenti dell’Asl di Taranto che si stanno occupando di approntare l’opera.
Al momento è in corso una complessa operazione di allestimento dell’ospedale: non solo degli arredi, ma anche delle grandi apparecchiature elettromedicali acquistate con il finanziamento da 105 milioni di euro arrivato ad agosto del 2023. Qualche settimana fa, ad esempio, è arrivata la prima delle 4 potenti tac che saranno utilizzate nel nosocomio e a dicembre arriveranno due dei 3 macchinari per le risonanze magnetiche. Un programma serrato quello dell’Asl di Taranto che ha calendarizzato l’arrivo di 25 grandi macchinari.
L’ospedale avrà, infatti, 723 posti letto, 70 ambulatori, 28 sale di diagnostica e 21 sale operatorie tecnologicamente avanzate e dotate di sistemi di altissima integrazione informatica come schermi touchless con tecnologia integrata di tipo capacitivo.
«La struttura – hanno spiegato i dirigenti - sarà dotata di macchinari avanzatissimi per garantire prestazioni rapide ed elevate grazie anche all’integrazione con l’intelligenza artificiale, di sistemi di informatizzazione e monitoraggio dei pazienti in tutto il percorso di presa in carico e cura e di applicazioni di navigazione per orientarsi e spostarsi al suo interno».
Il progetto del nuovo ospedale prevede, inoltre, un asilo nido aziendale e la realizzazione del polo didattico universitario, collegato direttamente alla struttura principale.
«Contiamo di finire per maggio giugno del 2026 poi inizieranno le operazioni di collaudo» ha detto l’ingegner Moschetti ai sindaci presenti. «Ci auguriamo che nel corso del 2026 di poter arrivare all’attivazione. Detto questo – ha chiarito- bisogna anche rimarcare il fatto che contemporaneamente si stanno svolgendo tutta una serie di attività e di appalti per completare l’offerta sanitaria del San Cataldo».
All’opera si aggiungeranno i parcheggi coperti con pannelli solari, destinati al personale sanitario e non solo. L’Asl ha già progettato la struttura che ospiterà le aule studio e laboratori destinati alla facoltà di Medicina, la direzione dell’Azienda sanitaria e un asilo per i figli dei dipendenti.
A mancare è una rete di collegamenti. Il commissario straordinario dell’Asl di Taranto, Gregorio Colacicco ha chiesto i sindaci dell’arco jonico di progettare un’arteria stradale che colleghi la struttura per renderla più appetibile possibile a medici e pazienti.
Non solo una rete stradale, il progetto prevede una capillare rete sanitaria che coadiuverà il grande ospedale San Cataldo fatta di 5 ospedali di comunità e 17 case di comunità sparse per tutta la provincia, da San Giorgio a Torricella.
















