Avrebbe vissuto mesi di incubo, segregata in casa e costretta a prostituirsi, mentre i guadagni venivano interamente sottratti dai suoi sfruttatori. Vittima una ragazza di origini rumene, appena 16enne all’epoca dei fatti, sottoposta a sfruttamento della prostituzione minorile tra Romania e Italia.
Il procedimento giudiziario, guidato dal pm Fabio Buquicchio, è stato segnato da continui ostacoli, dovuti soprattutto all’irreperibilità della vittima e di alcuni imputati. Solo di recente la giovane, ormai adulta, ha deciso di farsi avanti spontaneamente, offrendo una testimonianza dettagliata che ha ricostruito gli abusi subiti e chiarito il ruolo dell’unica donna alla sbarra.
Alla luce delle sue dichiarazioni, davanti alla Corte d’Assise di Bari il pubblico ministero ha chiesto una condanna a 15 anni di reclusione per riduzione in schiavitù aggravata dallo sfruttamento della prostituzione e dalla minore età della vittima. Uno degli altri uomini coinvolti nella vicenda è stato arrestato e poi condannato in via definitiva per favoreggiamento della prostituzione. Mentre gli altri sono stati dichiarati irreperibili.
Il fatto La vicenda risale a settembre 2010: la giovane, originaria di Calafat, piccolo centro della Romania, era in conflitto con la famiglia e spesso fuggiva di casa. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, trovò inizialmente rifugio presso un’amica e il suo fidanzato, che la portarono a Craiova. Qui sarebbe stata venduta a tre uomini, identificati nel corso delle indagini, che l’avrebbero tenuta segregata in un’abitazione con grate alle finestre, sottoponendola a violenze sessuali...















