Finisce a processo un 45enne della provincia di Taranto, finito in carcere nei mesi scorsi con l’accusa di violenza sessuale su due bambine di 11 anni, figlie di alcuni vicini di casa. A deciderlo è stato il giudice Pompeo Carriere che ha ritenuto ci fossero gli elementi per avviare il dibattimento nei confronti del 45enne. Nel procedimento penale i familiari delle due bambine hanno deciso di costituirsi parte civile attraverso gli avvocati Filomena Zaccaria e Francesco Zaccaria. L’utilizzo di un visore oppure una storia da raccontare: le attirava così in casa e poi abusava di loro: una storia che risale a ottobre dello scorso anno, ma venuta a galla a febbraio scorso grazie alle confidenze raccolte dai genitori delle due minorenni e che poi sono state immediatamente denunciate ai carabinieri. I racconti delle due vittime erano stati ascoltati attraverso un incidente probatorio. Nei mesi scorsi, infatti, il pubblico ministero Francesco Sansobrino ha raccolto dinanzi al giudice e in ambiente protetto, alla presenza di uno psicologo le loro testimonianze: in quella sede una delle due minorenni avrebbe ridimensionato una parte delle accuse nei confronti del 45enne, mentre l’altra ha invece confermato ogni dettaglio di quei terribili racconti.
Subito dopo quei riscontri, il pm Sansobrino ha dunque chiesto al tribunale di sorveglianza di portare l’uomo in carcere: Poco dopo quei fatti il 45enne era stato collocato ai domiciliari dove stava scontando una condanna definitiva a pochi mesi per il reato di lesioni.
Secondo l’accusa, quasi tutte le mattine le svegliava quando erano ospiti nella sua abitazione e le invitava in camera da letto: poi approfittando che il figliastro dormisse profondamente e non potesse quindi sentire, avrebbe costretto le due bambine a subire le violenze sessuali.
Stando alla ricostruzione delle due minorenni, ogni volta gli inviti erano avvenuti con diverse scuse. Complessivamente sono una decina gli episodi di violenza contestati al tarantino: in un caso aveva prima fatto entrare in casa la bambina per poi invitarla in camera da letto e mettere in atto gli abusi. Con l’altra minorenne quelle violenze si erano consumate anche fuori dall’abitazione dell’imputato: secondo quanto riferito dalla piccola, il 45enne l’aveva fatta sedere sulle sue gambe e mentre questa era intenta a utilizzare un visore, l’uomo aveva allungato le mani su di lei.
















