Rischia il carcere un tarantino di 33 anni accusato di essere il ladro solitario che agli inizi dell’estate aveva seminato il panico tra i commercianti, portando via gli incassi di almeno sei attività commerciali quasi tutte situate nel centro cittadino. Colpi avvenuti nel periodo compreso tra maggio e giugno di questo anno e che secondo la procura ionica sono stati realizzati sempre con le stesse modalità: sfondando a calci le vetrine degli esercizi commerciali il 33enne, secondo gli inquirenti, avrebbe messo a segno nelle ore notturne diversi furti, riuscendo a portar via i registratori di cassa con il denaro contante presente. A chiedere la misura cautelare in carcere per il tarantino è stato il pubblico ministero Mariano Buccoliero che coordina le indagini.
Come previsto dalla riforma Cartabia, perciò, nei giorni scorsi il 33enne, difeso dall’avvocato Giuseppe Leoni, è stato invitato a comparire all’interrogatorio preventivo fissato con il giudice Anna Lucia Zaurito – che dovrà decidere se confermare o meno la misura richiesta dal pm Buccoliero - per fornire la propria versione dei fatti ed evitare così che per lui si aprano le porte del carcere. Stando a quanto appreso, tuttavia, il 33enne atteso per diverse ore ha deciso infine di non presentarsi.
Le indagini della squadra Mobile – allora guidate dal comandante Luigi Vessio - si sono avvalse anche dei filmati delle telecamere di video sorveglianza installate da alcune delle attività colpite: immagini pubblicate nei mesi scorsi da Gazzetta con le riprese di una delle irruzioni notturne. Nei 45 secondi di filmato si vede arrivare correndo un uomo con felpa nera, cappuccio sollevato sulla testa e un paio di jeans: giunto all’ingresso della gelateria di via D’Aquino lo si vede sferrare un calcio che manda in frantumi i vetri. Poi l’uomo si fionda all’interno e dopo neanche 20 secondi riappare nell’inquadratura mentre fugge portando sotto braccio quello che sembra essere un registratore di cassa. Tre bar, un panificio, una rosticceria e una gelateria gli obiettivi realizzati in soli 29 giorni.
Tra gli episodi contestati quello del 15 maggio ai danni di un bar di via Pisa (unico locale non situato nel centro). Soltanto due settimane dopo, il 4 giugno, il 33enne avrebbe preso d’assalto una rosticceria di via Lago D’Arvo, mentre il 7 giugno, oltre alla gelateria anche un bar di via Principe Amedeo sarebbe stato derubato. Non solo. L’11 giugno e il 13 giugno, a distanza di 48 ore, il tarantino avrebbe assaltato un panificio di via Principe Amedeo e poi anche un bar in Vico Del Ponte.